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Petrolio: il taglio della produzione Opec sostiene i prezzi. Calano le previsioni di domanda 2019

I Paesi del cartello Opec rispettano i tagli alla produzione, abbassando le attese di crescita della domanda 2019. Arabia Saudita pronta a tagliare mezzo milione di barili in più se necessario. Prezzo target: 60-70 dollari.

Fonte: Bloomberg

L’Organizzazione mondiale dei produttori di petrolio (Opec) taglia le previsioni di domanda per l’anno 2019. A muovere la decisione, il rallentamento economico globale e le aspettative di una crescita più rapida dell'offerta (da parte del primo esportatore di petrolio al mondo, gli Stati Uniti).

Il prezzo del greggio ha però reagito positivamente, sia grazie ad una possibile distensione dei rapporti commerciali Stati Uniti-Cina, sia a fronte di un'altra notizia: a gennaio, l’Opec ha confermato un calo della produzione superiore alle attese e ha rispettato i livelli di taglio di output mensile volti a prevenire che il surplus delle scorte affossi nuovamente il prezzo al barile.

Obiettivo Opec: prezzo del petrolio tra 60 e 70 dollari

Obiettivo dei protagonisti di mercato è cercare di mantenere il prezzo dell'oil tra i $60 e i $70 al barile. Dopo esser tornato a testare brevemente il livello dei 54 dollari, il petrolio si è posizionato poco sotto tale target, con una variazione giornaliera di quasi due punti percentuali.

Nel suo rapporto mensile, l’Opec ha abbassato le previsioni di crescita economica 2019 e la domanda di greggio attesa per il nuovo anno, calata a 30,59 milioni di barili al giorno, 240 mila barili in meno di quanto previsto il mese scorso.

Opec: taglio della produzione in linea con le attese

Nel rapporto, l’Organizzazione ha dichiarato un taglio della sua produzione pari a 797.000 barili al mese (350 mila dei quali facenti capo all’Arabia Saudita), per un totale di 30,806 miliardi di barili a gennaio. Una riduzione in linea con quanto predisposto da Opec, Russia e altri produttori esterni (riunitisi nell’alleanza Opec +), che lo scorso dicembre hanno concordato di ridurre l'offerta complessiva di combustibile di 1,2 milioni di barili dal 1° gennaio per evitare l'accumulo di offerta (come accaduto sui mercati tra il 2014 e il 2016). La quota Opec di quel taglio è di 800 mila bpd.

Parallelamente, la produzione totale nel primo mese dell’anno da parte dell’Opec si è attestata a poco più di 30,8 milioni di barili al giorno, rispetto ai 31,6 milioni di dicembre. Tra gli altri, hanno contribuito ai tagli gli Emirati Arabi Uniti e il Kuwait, sebbene abbiano sforato di poco la quota pattuita per il primo mese del piano.

Cattiva condotta, invece, per l’Iraq, che a partire dal gennaio 2017 ha regolarmente superato il limite di riduzione dell'output, immettendo sul mercato quasi 4,7 milioni di barili il mese scorso, 157.000 barili al di sopra della sua quota.

Ad impattare sulla riduzione delle scorte sono accorse le difficoltà dell' Iran (colpita dalle sanzioni statunitensi sull’energia) e della Libia (dopo che l’attività del più grande giacimento di petrolio del paese è stata congelata per via delle proteste di operai e manifestanti armati).

Opec: produzione in crescita per il Golfo del Messico

L'Opec ha intanto aumentato le previsioni per la produzione non-Opec di 80 mila barili (al 2,18 milioni di barili al giorno), citando un output superiore del previsto proveniente dal Golfo del Messico e dagli Stati Uniti.

Secondo l’Opec, l'appetito mondiale di petrolio crescerà nel 2019 di 1,24 milioni di barili al giorno, 50 mila barili in meno rispetto all’ultima stima. "Negli ultimi due anni, la domanda globale di petrolio si è rivelata superiore alle attese, sostenuta da attività economiche sane, in particolare nell'area Ocse" si legge nella relazione dell’Opec. "In previsione di un rallentamento dello slancio economico nel corso dell’anno lo sviluppo economico delle principali nazioni consumatrici (di petrolio) sarà un fattore chiave per monitorare le dinamiche future".

L'Opec si aspetta che il mondo avrà bisogno di 30,6 milioni di suoi barili al giorno quest'anno, in calo di 1 milione di barili rispetto all'anno precedente.

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