Agenda del trader
Scopri cosa ti attende questa settimana sui mercati con il nostro Senior Market Analyst Filippo A. Diodovich!
Settimana 1-5 Dicembre
Focus su inflazione USA prima del FOMC di settimana prossima
Highlights
Negli Stati Uniti l’attenzione sarà concentrata in particolare sulla pubblicazione degli indici ISM manifatturiero e servizi, sulla stima ADP dei nuovi posti di lavoro e, soprattutto, venerdì 5 dicembre sul dato macro più rilevante: il core PCE, la misura d’inflazione più monitorata dalla Federal Reserve. Si tratta di un indicatore chiave per intuire le prossime mosse del FOMC, che si riunirà il 9–10 dicembre.
Non verrà invece pubblicato il consueto report sul mondo del lavoro (i non-farm payrolls), rinviato al 16 dicembre.
In Europa il focus resterà su inflazione, disoccupazione e indici PMI, utili per valutare lo stato di salute dell’economia del continente.
Sul fronte dei consumi, riflettori puntati anche sulle vendite del Cyber Monday, che chiude il lungo weekend del Black Friday.
Focus su inflazione USA, indice core PCE, l'ultimo pezzo del puzzle
Il dato macro sull'indice core PCE (Personal Consumption Expenditures) di venerdì 5 dicembre è l'ultimo pezzo di puzzle che manca per capire cosa farà la Federal Reserve nella riunione del 9–10 dicembre. Non è solo “un altro dato di inflazione”: in questo ciclo è il numero che può confermare o far deragliare l’ipotesi di un nuovo taglio dei tassi. Vediamo perché è così importante e cosa potrebbe implicare per le prossime mosse sui tassi.
1. Cos’è il core PCE e perché alla Fed interessa più del CPI
Il PCE (Personal Consumption Expenditures) è l’indice dei prezzi alla spesa per consumi: misura quanto aumentano i prezzi dei beni e servizi che comprano famiglie e individui.
La versione “core” esclude energia e alimentari, che sono molto volatili, per isolare la dinamica di fondo dell’inflazione.
Due punti chiave:
È l’indicatore di inflazione preferito dalla Fed. Quando la Fed dice “2% di inflazione”, in realtà parla di PCE (spesso core), non del più famoso CPI.
È direttamente collegato al mandato della Fed: stabilità dei prezzi e massima occupazione. Se il core PCE rimane troppo sopra il 2%, la Fed tende a mantenere o alzare i tassi; se converge credibilmente verso il 2%, può iniziare a tagliarli o almeno a cambiare tono.
Quindi: il dato di venerdì non è un numero qualsiasi, è il termometro ufficiale che la Fed guarda quando decide cosa fare.
2. Perché è il dato più rilevante per la riunione del 9–10 dicembre
Il tempismo è perfetto:
È l’ultimo dato chiave di inflazione prima che la Fed si riunisca.
Arriva a ridosso della riunione, quindi i membri del FOMC lo avranno freschissimo nelle loro proiezioni e discussioni.
Può spostare le aspettative dei mercati su:
Timing dei tagli dei tassi.
Azioni nel prossimo anno.
Tono del comunicato e della conferenza stampa di Powell.
3. Cosa succede se ...
Se il dato di core PCE di venerdì conferma una discesa rapida, la Fed potrebbe ritenere che:
non serve mantenere i tassi di interesse sui livelli attuali;
e anzi, mantenere tassi troppo alti troppo a lungo rischia di raffreddare troppo l’economia (occupazione, credito, investimenti).
Se invece il core PCE rimane alto, o peggio sorprende al rialzo:
la Fed può convincersi che l’inflazione di fondo non sta scendendo abbastanza;
e quindi giustificare un tono più “hawkish”, rimandando qualsiasi discussione di allentamento.
4. Come il dato entra nelle decisioni del FOMC
Durante la riunione del 9–10 dicembre, i membri del FOMC faranno sostanzialmente tre cose:
Decidere il livello del tasso sui Fed Funds (alzare, tagliare o lasciare invariato).
Aggiornare le proiezioni macro (crescita, inflazione, disoccupazione).
Aggiornare la “dot plot” (le loro proiezioni individuali sui futuri livelli dei tassi).
Il core PCE di venerdì entra in tutte e tre:
Nelle proiezioni di inflazione (quanto in fretta torniamo al 2%?).
Nel sentiero dei tassi: più rapidamente scende il core PCE, più la curva attesa dei tassi può inclinarsi verso il basso.
Nel messaggio a mercati e imprese: Powell dovrà spiegare se la Fed è più preoccupata dall’inflazione o dal rischio di frenare troppo la crescita.
5. I tre scenari chiave per il mercato
Vediamo come lo stesso dato di core PCE di venerdì può generare scenari molto diversi.
a) Core PCE sopra le attese
Segnale: inflazione di fondo ancora forte.
Impatto sulle aspettative:
Mercati che prezzano meno tagli o addirittura la possibilità di un altro rialzo in futuro.
Fed che ribadisce: “non è ancora il momento di parlare di allentamento”.
Possibili reazioni:
Rendimenti obbligazionari in salita (soprattutto sulla parte breve).
Dollaro più forte.
Azionario sotto pressione, soprattutto settori sensibili ai tassi (growth, tech, immobiliari).
b) Core PCE “in linea” con le attese
Segnale: il trend disinflazionistico c’è, ma senza sorprese.
Impatto sulle aspettative:
Mercati che mantengono lo scenario centrale già prezzato: Fed pronta a un nuovo taglio
Fed mantiene un tono prudente.
Possibili reazioni:
Mercati abbastanza stabili.
c) Core PCE sotto le attese
Segnale: disinflazione più rapida del previsto.
Impatto sulle aspettative:
Fed pronta al taglio dei tassi e a pianificare ulteriori tagli nel 2026.
Fed costretta a riconoscere che la stretta ha già fatto molto lavoro e che mantenere tassi troppo alti potrebbe essere eccessivo.
Possibili reazioni:
Rendimenti in calo, soprattutto su parte intermedia e lunga.
Dollaro più debole.
Azionario in rally, con focus su settori ciclici e growth.
6. Perché questo dato conta anche oltre la riunione di dicembre
Il core PCE di venerdì non influenza solo questa riunione, ma anche il modo in cui la Fed imposterà:
La comunicazione di medio periodo (“higher for longer” vs “data-dependent verso una normalizzazione”).
Il rapporto con i mercati: se la Fed percepisce che gli investitori stanno “correndo troppo avanti” sui tagli, un core PCE forte le dà argomenti per raffreddare gli entusiasmi. Un dato debole, invece, rende più difficile mantenere una linea troppo rigida.
La gestione del rischio recessione: con inflazione in calo, il costo politico di mantenere tassi alti aumenta, perché diventa più facile essere accusati di aver “esagerato con la stretta”.
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