Vai al contenuto

I CFD sono strumenti complessi ad alto rischio di perdita di capitale dovuto alla leva. 74% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro a causa delle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valutate se potete permettervi di correre l’elevato rischio di perdere il vostro denaro. Le opzioni e i certificati sono strumenti finanziari complessi ad alto rischio di perdita di capitale. Il vostro capitale è a rischio. I CFD sono strumenti complessi ad alto rischio di perdita di capitale dovuto alla leva. 74% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro a causa delle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valutate se potete permettervi di correre l’elevato rischio di perdere il vostro denaro. Le opzioni e i certificati turbo sono strumenti finanziari complessi ad alto rischio di perdita di capitale. Il vostro capitale è a rischio.

Iran attacca basi Usa: sale prezzo oro e petrolio, mercati in ribasso

Impianto petrolifero Fonte: Bloomberg

La risposta dell’Iran agli attacchi dei giorni scorsi non si è fatta attendere: durante la notte, oltre una dozzina di missili balistici sono stati lanciati sulle basi statunitensi di Erbil, in Iraq, provocando circa un’ottantina di vittime (secondo l’esercito iraniano, che ha parlato di “terroristi americani”; da parte Usa, si sta ancora procedendo alla conta ufficiale delle vittime).

“Non cerchiamo un’escalation, ma ci difenderemo verso qualsiasi aggressione”, ha twittato il ministro degli Esteri iraniano Javad Zarif. Secondo fonti ufficiali iraniane, l’Iran avrebbe agito nel rispetto di quanto disposto dalle Nazioni Unite, colpendo le stesse basi da cui sarebbero provenute le forze che hanno condotto il raid che ha portato all’uccisione del generale delle Guardie Rivoluzionarie, Qasem Soleimani.

Ancora non è chiaro quanti missili siano stati lanciati: secondo la televisione di stato iraniana sarebbero stati 15, fonti irachene parlano di 22 missili.

Nel pomeriggio (quando negli Stati Uniti sarà mattina) il presidente Donald Trump interverrà con un discorso ufficiale. Il consiglio di sicurezza nazionale si è riunito stanotte, mentre Trump ha tentato di tranquillizzare i suoi follower con un tweet: “Va tutto bene”.

Come hanno reagito i mercati?

L’attacco, avvenuto intorno all’una di notte (ora iraniana), ha provocato ripercussioni sui mercati. Le Borse asiatiche hanno accusato per prime il colpo: in Cina, Shanghai ha chiuso a -1,22%, lo SZSE Component a -1,23%, China A50 a -0,95%. In Giappone, il Nikkei segna -1,57% mentre il Topix -1,37%.

Anche i listini europei hanno aperto con il segno meno sebbene, nel corso della sessione, si stia osservando un progressivo rialzo: in Francia il Cac 40 segna -0,05%, in Germania il Dax è a quota -0,17%, a Londra il Ftse 100 è quasi sulla parità, -0,03%, anche in Italia Milano segna -0,03%, la Spagna-0,15%.

L’indice paneuropeo Stoxx 600 è sceso dello 0,8%. Il comparto peggiore è stato quello bancario, che ha perso l’1%, ma in generale si registrano cattive performance in tutti i settori – ad eccezione, per propria natura, di quello energetico: sul Ftse Mib Eni segna +0,15%, Saipem +0,96% e Tenaris +0,43%.

Come si stanno comportando i beni rifugio?

Ad essere certo, invece, è il rialzo del prezzo del petrolio e dell’oro, in un momento di tale instabilità. Durante la notte il Wti ha subito un rialzo del 4,48%, arrivando a toccare un massimo di 65,46 dollari al barile, mentre il Brent è arrivato a 71,08 dollari al barile; la quotazione dell’oro nero è poi tornata a scendere, sena però arrivare ai livelli della vigilia.

Schizza in alto invece l’oro, bene rifugio per eccellenza. Durante la notte ha raggiunto quota 1611,47 dollari l’oncia, il massimo da febbraio 2013. Come per il petrolio, anche nel caso del metallo prezioso il prezzo è tornato a scendere nel corso della mattinata, a 1584,44 dollari l’oncia.

Come si evolverà la situazione?

La morte del generale Qasem Soleimani, un target per gli Usa ma una vera e propria celebrità per l’Iran, non poteva non provocare reazioni – sebbene la maggior parte degli analisti ritenesse (e ritiene ancora) un’escalation particolarmente sconsiderata. Per gli ufficiali iraniani l’attacco può considerarsi “concluso”, in quanto risposta all’uccisione del generale Soleimani, e dunque il rischio escalation sarebbe evitato. Ma gli Stati Uniti stanno ancora contando danni e vittime: l’entità dell’attacco potrebbe determinare una risposta di uguale o maggiore portata, che tuttavia si va a incastrare con la strategia che Donald Trump vorrà adottare per la campagna elettorale in vista delle elezioni presidenziali, previste per novembre.

Nel mezzo ci sono i paesi dell’Unione Europea che fanno parte dell’accordo sul nucleare. Firmato nel 2015, gli Stati Uniti se ne sono ritirati nel 2018. L'Iran ha minacciato di uscirne proprio in questi giorni: la questione pone Francia, Germania e Regno Unito tra l’incudine e il martello, stretti tra lo scegliere se tentare di salvare il patto, che accordava un alleggerimento delle sanzioni verso l’Iran in cambio di un freno al programma nucleare di Teheran, oppure appoggiare gli Stati Uniti. D’altra parte, si tratta di un accordo in cui l’Iran per primo ha smesso di credere da mesi – il che limita di molto il ruolo dei paesi europei. Dall’altro lato, Cina e Russia (gli altri firmatari dell’accordo) hanno già preso contatti all’interno delle nazioni Unite per coordinare una risposta all’attacco Usa.

Scopri come fare trading sul petrolio e altre materie prime con IG.

Queste informazioni sono state preparate da IG Markets Limited e IG Europe GmbH (di seguito "IG"). Oltre alla liberatoria riportata di seguito, il materiale presente in questa pagina non contiene uno storico dei nostri prezzi di trading, né alcuna offerta o incentivo a operare nell’ambito di qualsiasi strumento finanziario. IG declina ogni responsabilità per l’uso che potrà essere fatto di tali commenti e per le conseguenze che ne potrebbero derivare. Non forniamo nessuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o la completezza delle presenti informazioni, di conseguenza, chiunque agisca in base ad esse, lo fa interamente a proprio rischio e pericolo. Eventuali ricerche fornite non intendono rispondere alle esigenze o agli obiettivi di investimento di un soggetto in particolare e non sono state condotte in base ai requisiti legali previsti per una ricerca finanziaria indipendente e, pertanto, devono essere considerate come una comunicazione di ambito marketing. Anche se non siamo sottoposti ad alcuna limitazione specifica rispetto alla negoziazione sulla base delle nostre stesse raccomandazioni, non cerchiamo di trarne vantaggio prima che queste vengano fornite ai nostri clienti. Vi invitiamo a prendere visione della liberatoria completa sulle nostre ricerche non indipendenti e del riassunto trimestrale.

Approfitta della volatilità sulle materie prime

Fai trading sui future delle materie prime e altri 27 mercati senza scadenza fissa.

  • Ampia selezione di metalli, energie e soft commodities
  • Spread a partire da 0,3 punti sullo Spot Gold, 2 punti sullo Spot Silver e 2,8 punti sul petrolio
  • Utilizza grafici continui, con storico fino a cinque anni

Vedi opportunità sulle materie prime?

Prova il trading senza rischi con il nostro conto demo.

  • Effettua il login
  • Prova il trading senza rischi
  • Scopri se le tue previsioni si rivelano corrette

Vedi opportunità sulle materie prime?

Non perdere la tua occasione. Passa a un conto reale.

  • Analizza i mercati e opera con grafici veloci ed intuitivi
  • Spread a partire da 0,3 punti sullo Spot Gold
  • Leggi le ultime notizie direttamente dalla piattaforma

Vedi opportunità sulle materie prime?

Non perdere la tua occasione. Effettua il login e apri la tua posizione.

Dati di mercato

  • Forex
  • Azioni
  • Indici

I prezzi sopra indicati sono soggetti ai nostri termini e condizioni del sito. I prezzi sono solo indicativi.

Potrebbero interessarti anche…

La trasparenza è da sempre una nostra prerogativa

Scopri perché siamo un broker leader nel trading online

I CFD sono una modalità operativa, più flessibile e vantaggiosa per fare trading