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Indice Mib in rialzo, sprint Tenaris dopo i conti trimestrali

Settore oil contrastato sul Ftse Mib: Tenaris vola a +14,88%, Saipem crolla dell’8,72% dopo i dati trimestrali. Usa, dollaro ai minimi da tre anni dopo discorso Powell, tassi T-Bond ancora a 1,4%

grafico Fonte: Bloomberg

Avvio in rialzo per il Ftse Mib di Milano, che dopo il recupero di ieri in chiusura dà il via alla seduta di scambi in area verde e, a metà seduta, avanza dello 0,48% e riconquista quota 23.000 punti (23.208 alle 11:04).

L’indice Mib si allinea al resto degli azionari europei che, dopo le parole del numero uno della Federal Reserve, Jerome Powell, ieri, cui è seguito un nuovo record del Dow Jones, viaggiano tutti al di sopra della parità – ad eccezione del Dax di Francoforte, che a mezz’ora dall’apertura scivola leggermente in area rossa dopo il dato macro sul rapporto Gfk sul clima tra i consumatori tedeschi, previsto al di sotto dello zero di 12,9 punti anche a marzo.

Sull’indice Mib scatta Tenaris, trimestrale oltre le aspettative

All’indomani della pubblicazione dei dati trimestrali le azioni Tenaris balzano di oltre il 10% (8,52 euro l’una). L’azienda petrolifera ha archiviato il quarto trimestre con vendite nette pari a 1,13 miliardi di dollari, in calo da 1,74 miliardi di dollari registrati nello stesso periodo dell'anno precedente, mentre il margine operativo lordo è sceso a 192 milioni di dollari da 290 milioni. Il gruppo prevede però una graduale ripresa dei ricavi nel corso di buona parte di quest'anno e i risultati si sono rivelati comunque migliori delle aspettative. Tenaris riuscirà anche a corrispondere agli azionisti un dividendo di 14 centesimi di dollaro per azione.

Restando nel settore oil oggi anche Saipem, attiva nel campo delle infrastrutture per idrocarburi, ha pubblicato i dati relativi all’ultimo trimestre e all’intero 2020. Pesa la crisi legata alla pandemia di covid e al crollo del prezzo del petrolio della primavera scorsa. Saipem non ha fornito alcuna guidance sull'andamento del business per l'anno in corso a causa dell'incertezza legata alla crisi sanitaria. Il gruppo ha archiviato il 2020 con una perdita di 1,13 miliardi di euro, contro un utile di 1,12 miliardi segnato nell'anno precedente. Al momento il titolo perde il 10,08%, scendendo a 2,37 euro per azione.

Torna il focus sul comparto bancario. Oggi il titolo Intesa Sanpaolo avanza dell’1,67%, Unicredit guadagna l’1,52%, insieme al resto degli istituti quotati sul Ftse Mib: Bper avanza dello 0,30%, Monte dei Paschi dello 0,16%, scivola solo Banco Bpm, che perde lo 0,37%.

Tra i cali spiccano Telecom Italia, che perde l’1,47% dopo il balzo di ieri seguito alla pubblicazione dei dati trimestrali e del piano strategico al 2023, e Atlantia, che perde l’1,26% in attesa di esprimersi sull’offerta avanzata ieri da Cassa Depositi e Prestiti per Aspi, da 9 miliardi di euro per il 100% del gruppo autostradale.

Spread di nuovo a 100 punti, in rialzo dello 0,4%, nel giorno del debutto del Presidente del Consiglio Mario Draghi al Consiglio dei ministri dell’Unione Europea, che si riunisce tra oggi e domani.

Le notizie dal resto dei mercati finanziari

  • Usa – futures contrastati a Wall Street, bene solo il Dow Jones dopo aver chiuso la sessione di ieri su nuovi record. A rinvigorire gli scambi le parole del presidente della Fed, Jerome Powell, che ieri in audizione alla Camera dei Rappresentanti ha ribadito la volontà della banca centrale Usa di proseguire con le politiche monetarie agevolate (leggasi tassi rasenti lo zero), in funzione della ripresa economica post-pandemica, e ha rassicurato circa i rischi di un balzo dell’inflazione. Nel frattempo, i rendimenti sui Treasuries a 10 anni viaggiano sempre in rialzo dell’1,4%. Attesi oggi i dati sulla disoccupazione dell’ultima settimana, sui principali ordinativi di beni durevoli e sul Pil preliminare del quarto trimestre.
  • Forex – Il discorso di Powell come effetto collaterale ha provocato anche una spinta verso il basso sul dollaro, che scende ai minimi da tre anni – il Dollar Index ha perso quota nelle ultime ore fino a scendere a 89,76. Di contro l'euro è ai massimi da oltre un mese, sopra 1,22 dollari, mentre la sterlina si mantiene stabile a 1,41 dollari.
  • Materie prime – in rialzo anche le quotazioni sul petrolio, con il Wti che viene scambiato a 63,48 dollari al barile mentre il Brent avanza a 67,39 dollari, sui massimi da gennaio 2020.

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