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Rally del Bitcoin sopra 5000 dollari. Mercati cauti sull'ottimismo delle criptovalute

Bitcoin al test dei 5000 dollari, sui massimi da novembre 2018. Litecoin al top da sette mesi. Giappone più vicino all'utilizzo di cripto valute per il saldo dei pagamenti interni. Mercati pronti a picchi di volatilità.

Bitcoin Fonte: Bloomberg

Spinta a rialzo per il bitcoin, che torna a testare area 5.000 dollari, sui massimi da metà novembre 2018. La più grossa delle criptovalute al mondo è arrivata a toccare un rialzo del 23% nella notte, ridimensionandosi poi a +13% poco sopra 4.600 dollari. Cos’ha mosso la divisa digitale?

Prezzo del bitcoin in volata: la reazione del mercato

I mercati finanziari si sono ormai abituati ai picchi di volatilità del bitcoin (gli stessi che l’hanno portato a perdere il 74% del proprio valore lo scorso anno), la cui penetrazione resta ancora residuale rispetto ai volumi delle principali divise reali. La perdita di potere d’acquisto che ha allontanato la cripto dai massimi a $20.000 (dicembre 2017) ha diffuso il pensiero che una moneta meno cara possa esser più facilmente essere utilizzata e sfruttata per operazioni di scambio e pagamento.

Oltre al bitcoin, a reagire positivamente all'euforia di mercato è stata un'altra cripto, il litecoin, tornato sui massimi del 5 settembre 2018 (+13% circa), a ridosso della resistenza a 68,80 dollari. Meno netti i movimenti di ether e ripple, ambedue sui massimi da un mese.

Giappone più vicino all'utilizzo di criptovalute

Si inserisce in questo quadro l’indiscrezione dal Giappone che avrebbe aperto all’idea di una più ampia adozione delle monete digitali per regolare gli scambi interni alla regione. La più grande compagnia ferroviaria giapponese, JR East, potrebbe supportare un sistema di pagamento crittografato tramite la tessera Suica (circa 70 milioni in circolazione in Giappone).

Anche il gigante dell'e-commerce Rakuten, soprannominato l’Amazon giapponese, dovrebbe lanciare Rakuten Wallet, un portafoglio online che supporterà l'uso delle valute digitali.

Stati Uniti: lavori alla normativa sulla crittografia

Non sono da meno gli Stati Uniti, che ormai da qualche tempo si stanno attrezzando per sviluppare la normativa sulla crittografia. La Securities and Exchange Commission (SEC), la Consob statunitense, starebbe cercando un consulente legale specializzato in cripto per presentare "un piano completo per la gestione dei titoli patrimoniali e digitali". La persona lavorerà presso la divisione di trading e mercati.

Jeremy Allaire, Chief Executive Officer del comparto criptata per Goldman Sachs, ha affermato che il più grande ostacolo normativo nello spazio crittografico è stato il mancato rispetto, a tempo debito, delle regole vigenti sul mercato, che hanno valicato il confine, oltre che della liceità, anche della fiducia.

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