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Azioni Bper e Banco Bpm in rialzo: in arrivo il terzo polo bancario del paese?

Cimbri (Unipol): fusione “affascinante”, balzo in avanti dei titoli. Per l’ad Unipol potrebbe nascere un gruppo da 300 miliardi di attivi

Carte credito Fonte: Bloomberg

L’idea di una fusione tra Banco Bpm e Bper è “affascinante”: a parlare è Carlo Cimbri, amministratore delegato Unipol, azionista di riferimento Bper.

Per Cimbri, una nuova fusione tra i due istituti di credito darebbe vita a un terzo grande polo bancario nel Paese, dopo Unicredit e Intesa Sanpaolo – che, dopo l’Opas lanciata verso Ubi Banca, si è affermata come seconda grande realtà finanziaria in Italia.

Cosa sta succedendo alle banche italiane?

Che tutto vada nella direzione di merger sempre più massicci è ormai palese: lo augura la Banca centrale europea, che all’inizio di luglio ha tracciato guide linea più accomodanti per le aggregazioni bancarie (stop ai requisiti patrimoniali come paletto per le acquisizioni, che eliminano la necessità di aumenti di capitale).

Con questa mossa, la Bce spera di aiutare il comparto bancario a far fronte alla crisi economica scatenata dalla pandemia di covid-19.

Già al tempo Cimbri aveva accolto con favore la notizia. A godere dei primi effetti della normativa, nell'ambito dell’operazione Intesa-Ubi è stata infatti anche Bper: grazie all’acquisizione di oltre 530 filiali, disposta per ragioni Antitrust, l’istituto emiliano guadagna infatti circa un milione di clienti, che si traducono in 30 miliardi aggiuntivi nel cash flow.

Dall’Opas Intesa-Ubi, la cronaca finanziaria si è concentrata sulle restanti possibilità di merger nel sistema bancario italiano. Jean Pierre Mustier, amministratore delegato di Unicredit, continua a chiamarsi fuori (nonostante i rumors su un suo eventuale ruolo nell’acquisizione di Monte dei Paschi di Siena, per cui il ministero del Tesoro, azionista al 86% della banca senese, sta cercando interessati), ma il resto dei protagonisti del comparto si sono già attivati.

Quali sono le banche protagoniste?

Banco Bpm è l’istituto più entusiasta: da una parte sente su di sé gli occhi della francese Credit Agricole, dall’altro tiene la posta aperta ad altre ipotesi di M&A, magari con istituti nazionali. “La fusione tra Intesa Sanpaolo e Ubi Banca funge da spinta alle aggregazioni domestiche e tutte le banche, compresa Banco Bpm, dovrebbero guardare in quella direzione”, dichiarava l’ad di Banco Bpm, Giuseppe Castagna, all’inizio di ottobre.

Ora a mostrare interesse è anche Unipol, che detiene il 18,9% dell’azionariato Bper. “Un progetto che creasse valore e fosse coerente con interessi azionisti raccoglierebbe consenso degli stessi e del mercato”, continua Cimbri a proposito di una fusione con Banco Bpm.

Nascerebbe così “un gruppo da 300 miliardi di attivi, prevalentemente nel nord Italia, con quote di mercato importanti nelle regioni più produttive del paese ed economie di scala estremamente rilevanti”.

Cosa ne pensano gli analisti?

Secondo Equita, "la combined entity diventerebbe il secondo player per dimensione sul mercato domestico con una quota dell'13,6% sugli sportelli, davanti a Unicredit (11%) e dietro Intesa (19%). Il 62% degli sportelli sarebbero concentrati nel nord Italia, dove la quota di mercato sarebbe del 15% (19% in Lombardia)".

“C'è una logica industriale dietro a questo merger e le sinergie nei costi potrebbero essere chiaramente rilevanti", sottolinea Fidentiis.

Come si stanno muovendo i titoli in Borsa?

Al momento i titoli del settore bancario guidano i rialzi sul Ftse Mib. Le azioni Bper Banca avanzano del 4,1%, quelle di Banco Bpm del 3,56% e segna guadagni anche il titolo Unipol, che viaggia a +3,89%.

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