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Ipo record: Saudi Aramco e Alibaba conquistano il podio con capitalizzazione da migliaia di miliardi

I 1.200 miliardi di Apple impallidiscono davanti ai numeri dei giganti asiatici. Attesi ora contraccolpi sugli indici, soprattutto quelli del Golfo

Insegna Alibaba Fonte: Bloomberg

Si tratta di giorni impegnativi per Hong Kong: mentre gli studenti del Politecnico sono ancora barricati in università e la polizia procede con l’arresto di chiunque non sia minorenne, sull’Hang Seng Alibaba chiude in anticipo la seconda quotazione (la prima era avvenuta a New York nel 2014) agli investitori pubblici. Gli ordini chiuderanno a mezzanotte (ora di New York), mezza giornata in anticipo rispetto a quanto previsto.

Quante azioni ha venduto Alibaba?

Il prezzo finale da pagare per gli investitori istituzionali sarà annunciato mercoledì, in base a quello di chiusura di New York. Sembra comunque che la domanda sia stata decisamente forte.

Il gigante dell’e-commerce ha immesso sul mercato 500 milioni di azioni ordinarie, di cui 12,5 milioni destinate agli investitori privati, e 75 milioni di opzioni “greenshoe”. Le azioni destinate ai privati potrebbero aumentare di 50 milioni (o il 10% dell’offerta totale). Ogni azione vale 188 di dollari Hong Kong (equivalenti a 24 dollari statunitensi), per un totale di circa 13,8 miliardi di dollari.

Tra Alibaba e il gigante petrolifero Saudi Aramco, nelle ultime settimane il flusso di liquidità sui mercati è arrivato a contare miliardi di dollari. La compagnia saudita si sta infatti quotando sulla Borsa di Riad: si parla di un valore complessivo compreso tra 1.600 e 1.700 miliardi di dollari (comunque meno dei due mila miliardi attesi dal principe saudita nel 2016). Nel 2014, quando Alibaba si quotò a New York, raccolse l’allora cifra record di 25 miliardi di dollari per una valutazione dell’azienda superiore ai 200 miliardi di dollari.

Perché per Saudi Aramco si parla di Ipo da record?

Si tratta dell’offerta pubblica iniziale più ingente mai vista nella storia. Domenica la compagnia petrolifera a più alta capitalizzazione del mondo ha infatti comunicato che quoterà l’1,5% del suo capitale sul Tadawul, per una raccolta attesa tra 24 e 25,6 miliardi di dollari. L’acquisto delle azioni, aperto da domenica scorsa, sarà possibile fino al 4 dicembre per gli investitori istituzionali e al 28 novembre per i privati. Il prezzo finale sarà comunicato il 5 dicembre. Sul Tadawul il titolo verrà quotato a partire da metà dicembre.

Dimensioni mastodontiche, ma comunque inferiori alle attese, che prevedevano una quotazione del 5% della compagnia e una raccolta di capitale complessiva di circa 100 miliardi di dollari. In ogni caso, a un prezzo per azione di circa 8 dollari, la compagnia è stata valutata complessivamente circa 1.600 miliardi di dollari, strappando la medaglia d’oro a Apple, che ne vale “solo” 1.200 miliardi.

La stessa decisione di quotarsi sulla Borsa di Riad è in grado di generare ricadute non del tutto prevedibili. Il Tadawul, creato 12 anni fa, conta su una capitalizzazione totale da 500 miliardi di dollari: Saudi Aramco da sola ne vale almeno 24. La compagnia petrolifera ha già messo le mani avanti: si tratta di un’operazione “senza precedenti nel Regno”, in grado di provocare “impatti sul prezzo di mercato e ritardi nella possibilità di condurre transazioni”, come scrive sul suo prospetto.

È di ieri inoltre la notizia che i dirigenti di Saudi Aramco non si sposteranno a breve da Riad, al contrario di quanto previsto: si parlava infatti di tappe a Londra e a New York, oltre che a Singapore, Hong Kong e Tokyo, per quotarsi anche sui maggiori indici globali. Pare invece che la compagnia petrolifera continuerà a girare per il Golfo Persico: Emirati arabi, Kuwait, Oman e Bahrein.

Perché quotarsi a Riad e non a New York o Londra?

Secondo il nostro esperto Filippo A. Diodovich la scelta della Borsa di Riad è stata strategica per più ragioni. Secondo Diodovich: “Il principe ereditario ha scelto Riad sia per cercare di raccogliere fondi da investitori locali sia per potenziare la principale borsa del Medio Oriente. Una strategia che conferma il piano di Vision 2030. Consideriamo invece fantasiose le teorie complottistiche su una maggiore facilità di manipolazione del mercato per quanto concerne il processo di IPO”.

Quale effetto avrà sulle Borse?

Resta ancora da valutare l’impatto che tale manovra avrà sugli indici globali: considerata l’entità, è facile intuire che le ricadute si sconteranno anche al di fuori del Golfo. Tuttavia, per ora l’impatto più pesante sarà sul Tadawul stesso.

Si temono inoltre effetti ribassisti sugli altri titoli petroliferi, in considerazione dei dividendi da 75 miliardi di dollari l’anno promessi da Saudi Aramco. Quanto al petrolio, per ora si registra una flessione del prezzo: il Wti scende a 56,63 dollari al barile (-86%) mentre il Brent a 61,32 dollari al barile (-82%).

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