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Indici mondiali ottimisti nella giornata dell’Eurogruppo e della riunione Opec+

Giornata di appuntamenti per i mercati azionari, che aspettano anche del dato sulle richieste di sussidi di disoccupazione Usa. Atteso a giorni il picco globale della pandemia, la speranza torna a far risalire gli indici

Profilo bandiera Usa Fonte: Bloomberg

La pandemia di coronavirus torna a fare da padrona sugli indici globali, rivelandosi ancora l’unico fattore in grado di far muovere sensibilmente i mercati. Ieri la previsione secondo cui il picco a livello mondiale avverrà nei prossimi giorni ha sostenuto gli indici Usa che, a loro volta, hanno trainato al rialzo quelli europei in apertura.

Come hanno chiuso le Borse asiatiche?

La giornata si è chiusa in maniera complessivamente positiva in Asia, ad eccezione del Giappone (dove il Nikkei ha chiuso appena al di sotto della parità, a 0,04%, mentre il Topix ha chiuso con un ribasso dello 0,60%).

Positivi invece tutti gli altri indici, a partire da quelli cinesi: Shanghai ha guadagnato lo 0,37%, China A50 chiude leggermente al di sopra dello zero, a +0,06%, mentre Shenzhen guadagna lo 0,72%. Anche la Corea del Sud segna un rialzo, a +1,61%, mentre l’Hang Seng chiude a +1,16%.

Gli acquisti sono stati trascinati per lo più dai dati secondo cui la pandemia globale di coronavirus sia vicina a raggiungere il picco. Il virus, partito proprio dall’Asia (il focolaio si è sviluppato nella città di Wuhan, capitale dell’Hubei, in Cina), ha provocato il ricorso a vere e proprie misure di lockdown in Giappone, che finora aveva tentato di resistere alle misure più drastiche nella speranza, ormai sfumata, che le misure di contenimento del virus risparmiassero i giochi olimpici di Tokyo 2020. Così, nello stesso giorno in cui la stessa Wuhan esce da oltre due mesi di isolamento, con la ripresa dei voli interni (tranne che verso Pechino) e del resto dei collegamenti, il premier giapponese Shinzo Abe ha dovuto attivare lo stato d'emergenza.

Le ultime notizie dagli Usa

Resta alta la volatilità a New York dopo che, ieri, la stessa città ha contato oltre la metà delle 1.900 vittime giornaliere del coronavirus negli Stati Uniti. Eppure, la speranza che il numero di vittime e contagi presto arrivi se non a scendere, per lo meno a stabilizzarsi, è bastata per infondere nuovo ottimismo su Wall Street. Ieri Dow Jones ha chiuso a +3,58%, S&P 500 +3,41% e Nasdaq +2,58%.

Oggi gli Usa attendono, nel primo pomeriggio, i dati sulle richieste iniziali di disoccupazioni della settimana conclusa il 4 aprile. Gli analisti stimano che il numero possa aggirarsi intorno ai cinque milioni: una cifra record, ma mai quanto quello della settimana precedente, quando a far domanda per la prima volta per un sussidio di disoccupazione sono stati in 6,6 milioni di cittadini statunitensi.

Infine, corre il prezzo del petrolio a poche ore dall’inizio dell’incontro (in video conferenza) dell’Opec+. Russia e Arabia Saudita siederanno al tavolo delle trattative per valutare un taglio alla produzione di greggio dopo che il fallimento di un accordo simile, a inizio marzo, ha provocato un aumento dell’estrazione di greggio che ha portato il barile a perdere in poche settimane oltre due terzi del proprio valore. Restano i dubbi su un’effettiva efficacia della riunione, dopo le pressioni del presidente Usa Donald Trump per un taglio di 10-15 milioni di barili al giorno, salvo poi chiarire che gli Usa non avrebbero partecipato a tale riduzione. Al momento, il Brent viaggia a quota 34,45 dollari/b, mentre il Wti segna 29,57 dollari/b.

Come hanno aperto gli indici europei?

A poco più di mezz’ora dall’apertura, resistono i rialzi sulle piazze del Vecchio Continente, con guadagni di oltre un punto percentuale su tutti i principali indici.

Gli occhi dei mercati sono puntati sulla riunione dell’Eurogruppo, che martedì si era conclusa con un nulla di fatto e che si è data un secondo appuntamento oggi alle 17:00. Resta il nodo dell’accesso al credito (si parla di misure fino a 500 miliardi di euro), con le discussioni sui requisiti da applicare particolarmente accese tra Italia e Paesi Bassi.

Al momento, l’indice di Milano segna comunque un rialzo del 2,04%, similmente agli altri listini europei: Francia +1,70%, Germania +2,25%, Londra +3,14%, Madrid +1,63%.

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