Petrolio, ieri ha toccato minimi da quattro/cinque mesi, cosa succede?
Il WTI è sceso fino a un bottom a $91,60/barile mentre il Brent ha toccato i $96,65. Pesa anche la ripresa dei contagi in Cina. Oggi lieve rimbalzo delle quotazioni.
Il greggio è in forte calo in settimana e ha toccato i livelli più bassi degli ultimi 4/5 mesi. Il West Texas Intermediate è in ribasso del 7% rispetto ad inizio settimana mentre il Brent perde il 6%. Nella sessione di oggi, invece, entrambi i benchmark petroliferi sono in rialzo di poco più dell’1%. Tuttavia, il momentum ribassista è chiaro ormai da circa un mese dove dai massimi toccati l’8 giugno, a $121/barile, il greggio perde circa il 22%.
Le cause del calo
I motivi che hanno spinto i prezzi dell’oro nero al ribasso sono principalmente tre. Il primo è il dato settimanale API (American Petroleum Institute) che ha mostrato un deciso aumento delle scorte di greggio a 4,7 milioni di barili rispetto alle aspettative ferme a -1,9 milioni di barili.
L’aumento inaspettato delle scorte sembra infatti indicare un lieve rallentamento della domanda nel brevissimo termine.
Il secondo driver di questo calo così pronunciato è dato dalle aspettative di un continuo timore di un imminente rallentamento economico. I principali fattori a sostegno di questa tesi sono le pressioni inflazionistiche record di giugno che negli Stati Uniti hanno toccato il 9,1% - rispetto alle aspettative ferme all'8,8% - correlate ad un rialzo più aggressivo dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve e alle stime di crescita economica al ribasso che stanno spingendo i prezzi spot del greggio in una spirale discendente.
L’ultimo motivo è dovuto all’aumento delle restrizioni legate alla pandemia in alcune zone della Cina. Infatti, la seconda economia mondiale sembra ancora in difficoltà nel contenimento del virus ed in particolare di una nuova variante molto contagiosa. Infatti, la politica draconiana di tolleranza zero, ancora in vigore nonostante i pessimi risultati, non aiuta certamente le stime al rialzo sulla domanda di greggio.
Ad esempio, le misure prese nella città di Wugang, nella provincia di Henan, hanno costretto a limitare gli spostamenti di circa 300mila persone dopo la scoperta di un solo caso di Covid-19.
Le previsioni di breve/medio periodo
Le nostre aspettative rimangono comunque rialziste soprattutto a causa delle attuali tensioni geopolitiche che potrebbero degenerare in un embargo energetico. Inoltre, pensiamo che l’imminente visita del presidente USA Joe Biden in Arabia Saudita non porterà gli effetti desiderati.
Infatti, è impensabile un aumento delle quote di produzione OPEC nel breve termine stanti le costrizioni fisiche all’incremento della produzione (già al massimo) da parte dei produttori medio-orientali. I target di prezzo del greggio potrebbero dunque recuperare facilmente i livelli intorno alla resistenza di $105/barile. Ulteriori strappi al rialzo oltre la soglia dei $112.
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