Quotazioni petrolio in calo, pesano i lockdown cinesi

Il caso

Oggi l’oro nero è in ribasso a causa della smentita ufficiale del governo cinese riguardo ad una possibile eliminazione delle misure di restrizione agli spostamenti introdotte per fronteggiare una nuova ondata di casi di Covid-19 nel paese. A causa di questo, il benchmark statunitense WTI scende a $91,80/barile mentre il Brent si è portato fino a $98,08/barile.

Nelle scorse settimane, infatti, le indiscrezioni che il governo cinese potesse alleggerire le restrizioni della sua politica in materia di Covid-19 avevano alimentato un mini-rally sui mercati che ha spinto le quotazioni dell’oro nero fino a $91,95/barile per il WTI (picco di oggi) e a oltre $98 per il Brent.

Tuttavia, le autorità cinesi non intendono cambiare di un millimetro la loro politica di contenimento del virus che continua ad imperversare liberamente all’interno del paese a causa di una campagna vaccinale incompleta che ha lasciato scoperte milioni di persone che ora rischiano di diventare potenziali vettori del virus.

A pesare sul calo del petrolio vi è stato anche il dato sulla bilancia commerciale cinese, pubblicato oggi, che ha mostrato un calo nel mese di ottobre del -0,4% per quanto riguarda le esportazioni, il dato peggiore dal maggio 2020, contro attese del +4,3%.

Tuttavia, anche le importazioni sono risultate in ribasso del -0,7% (attese per il +0,1%) mostrando dunque che il gigante asiatico si trova sia alle prese con un deciso calo della domanda domestica (principalmente a causa del Covid) sia con un contesto macroeconomico in deciso rallentamento con lo spettro di una recessione che si fa sempre più concreto a livello globale (ma soprattutto in Europa).

Per questo motivo, il petrolio potrebbe amplificare i suoi ribassi anche nel prossimo mese in attesa però delle decisioni dell’OPEC (Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio) che quasi sicuramente delibererà per un deciso taglio alla produzione in modo da sostenere i prezzi che ad oggi risultano in crescita di oltre il 20% da gennaio.

Le previsioni

Alla luce di ciò, crediamo che le quotazioni del petrolio potrebbero indebolirsi ulteriormente nel breve/medio periodo a causa di un generalizzato calo della domanda (non solo dalla Cina) dovuto al deterioramento dei fondamentali macroeconomici.

Tuttavia, riteniamo che la volontà dell’OPEC di mantenere i prezzi il più elevati possibile potrebbe agire da contrappeso nel ribasso delle quotazioni. I prezzi dell’oro nero potrebbero dunque rimanere in un range di prezzo compreso tra i $72 e gli $85 al barile grazie alla riduzione della produzione che, molto probabilmente, sarà messa in atto dal cartello durante la sua prossima riunione.

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