Vai al contenuto

I CFD sono strumenti complessi ad alto rischio di perdita di capitale dovuto alla leva. 74% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro a causa delle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valutate se potete permettervi di correre l’elevato rischio di perdere il vostro denaro. Le opzioni e i certificati sono strumenti finanziari complessi ad alto rischio di perdita di capitale. Il vostro capitale è a rischio. I CFD sono strumenti complessi ad alto rischio di perdita di capitale dovuto alla leva. 74% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro a causa delle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valutate se potete permettervi di correre l’elevato rischio di perdere il vostro denaro. Le opzioni e i certificati turbo sono strumenti finanziari complessi ad alto rischio di perdita di capitale. Il vostro capitale è a rischio.

Dow Jones da record. Ma Wall Street restano i timori di bear market

Indice industriale da record, con un guadagno da 1.000 punti in una sola seduta. Ad innescare il rally post Natale, l’anticipazione di vendite stagionali migliori delle attese; Amazon, avanti a tutti. Rassicurazioni sul ruolo di Jerome Powell alla Fed, nonostante i disappori col presidente Trump. In programma l'incontro Cina-Usa per la distensione degli accordi commerciali. Paura shutdown.

Dow Jones
Fonte: Bloomberg

One man show sui mercati finanziari: dopo il tonfo a ribasso di Wall Street registrato nella Vigilia più nera della storia degli indici americani, il Dow Jones, ha guadagnato ieri per la prima volta in assoluto più di 1.000 punti in una singola seduta, chiudendo a +5%.

Ad innescare il rally post Natale è stata l’anticipazione di un dato sulle vendite stagionali migliori delle attese: tra il primo novembre ed il 24 dicembre, le vendite complessive a stelle e strisce hanno registrato un aumento del 5,1%, ai massimi da sei anni. Il tutto, col benestare di Amazon, che ha portato a casa il record assoluto di ordini.

Ad infondere nuova fiducia tra gli operatori sono stati inoltre altri due annunci: il primo, da parte del capo del Consiglio agli affari economici americano, Kevin Hassett, che ha confermato l’efficacia del lavoro del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, la cui leadership non sarebbe quindi a rischio; il secondo, da parte dell’amministrazione Trump, che secondo prime indiscrezioni manderà una squadra commerciale a Pechino nella settimana del 7 gennaio per tenere colloqui con i funzionari locali.

Proprio su Pechino si sono fatti sentire in giornata i timori di un rallentamento economico più brusco delle attese, legato alle crescenti tensioni commerciali con gli Stati Uniti, che hanno accresciuto la pressione sul settore manifatturiero: i dati ufficiali hanno registrato il primo calo dei profitti industriali cinesi da dicembre 2015, scesi dell'1,8% a novembre rispetto al dato 2017.

Mentre i mercati reagiscono bene alla rinnovata fiducia mostrata sui mercati dagli operatori nel giorno di Santo Stefano, i mercati si domandano se sui recenti movimenti prevalga l’orso della Vigilia o il toro del 26. Di certo, questo dicembre 2018 resta il peggiore dai tempi della Grande depressione Usa, con tutte le classi di investimento in rosso.

Tra le preoccupazioni all'orizzonte, il rischio di un blocco delle attività amministrative (shutdown) dovuto al mancato accordo del Congresso sui finanziamenti che alimentano le spese di governo.

Nei giorni scorsi, il Tycoon Donald Trump aveva definito la Fed "l'unico problema" dell'economia statunitense, dopo che la scorsa settimana la banca centrale ha alzato i tassi per la quarta volta nel 2018, prevedendo ulteriori aumenti nel 2019.

Queste informazioni sono state preparate da IG Markets Limited e IG Europe GmbH (di seguito "IG"). Oltre alla liberatoria riportata di seguito, il materiale presente in questa pagina non contiene uno storico dei nostri prezzi di trading, né alcuna offerta o incentivo a operare nell’ambito di qualsiasi strumento finanziario. IG declina ogni responsabilità per l’uso che potrà essere fatto di tali commenti e per le conseguenze che ne potrebbero derivare. Non forniamo nessuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o la completezza delle presenti informazioni, di conseguenza, chiunque agisca in base ad esse, lo fa interamente a proprio rischio e pericolo. Eventuali ricerche fornite non intendono rispondere alle esigenze o agli obiettivi di investimento di un soggetto in particolare e non sono state condotte in base ai requisiti legali previsti per una ricerca finanziaria indipendente e, pertanto, devono essere considerate come una comunicazione di ambito marketing. Anche se non siamo sottoposti ad alcuna limitazione specifica rispetto alla negoziazione sulla base delle nostre stesse raccomandazioni, non cerchiamo di trarne vantaggio prima che queste vengano fornite ai nostri clienti. Vi invitiamo a prendere visione della liberatoria completa sulle nostre ricerche non indipendenti e del riassunto trimestrale.