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Prezzo dell'oro in calo sulle speranze di un accordo. Goldman Sachs alza il target a 3, 6, 12 mesi

Gold al test di 1285 dollari l'oncia, dopo un calo del 3,4% in quattro sedute. Si riassorbono le preoccupazioni sul mercato (anzitutto, tensioni Usa-Cina e Brexit no-deal). Previsioni di prezzo a tre mesi salgono a $1350.

Fonte: Bloomberg
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Prezzo dell’oro nuovamente a ridosso del supporto a $1285, dopo aver registrato un calo del 3,4% in quattro sedute, che ha portato alla rottura del canale rialzista in essere dal mese di novembre 2018. Da allora, le quotazioni del prezioso sono passate dai 1200 dollari l’oncia, ad un massimo attorno ai $1345 l’oncia toccato lo scorso 20 febbraio.

Cosa muove il prezzo dell’oro

Le quotazioni del prezioso hanno beneficiato nel recente passato dell’intensificarsi di alcune questioni chiave sui mercati finanziari, dalle tensioni commerciali tra Washington e Pechino, al rallentamento dell’economia cinese, al rischio di una Brexit senza accordo, alle difficoltà politiche interne all’Eurozona, che si sono accompagnate ad una economia tedesca più fiacca.

Il gold, quotato in dollari, ha inoltre beneficiato del seppur parziale calo del biglietto verde, apprezzatosi di oltre 8 punti percentuali contro il paniere delle principali valute tra aprile e dicembre 2018. La divisa americana ha perso parte del suo vigore dopo l’annuncio da parte della Federal reserve di voler rivedere la propria politica monetaria, adottando un approccio più “paziente” volto ad assecondare uno scenario economico dubbio.

Il riassorbirsi del rischio di una Brexit senza accordo, assieme alla notizia di un nuovo vertice tra i presidenti Donald Trump e Xi Jinping attorno al 27 marzo ha rinfrancato la propensione al rischio degli investitori, che hanno risposto con prese di profitto.

Poca rilevanza ha avuto anche la notizia di un calo delle attese di crescita 2019 da parte del governo cinese che, secondo attese già scontate, ha annunciato oggi la revisione del proprio target dal precedente 6,5%, ad un Pil che nell’anno in corso dovrebbe posizionarsi tra il 6 ed il 6,5%.

Previsioni del prezzo dell’oro secondo Goldman Sachs

Maggiore attenzione ha invece suscitato la decisione di Goldman Sachs, che ha alzato le proprie attese sulla quotazione dell’oro a tre, sei e dodici mesi. Nel caso di specie, la banca d’affari americana vede il metallo giallo a 1350 dollari l’oncia (contro i precedenti $1325) a tre mesi, con una stima a sei e dodici rispettivamente a $1400 e $1450.

Alla base della revisione operata da Goldman Sachs il calo del tasso di disoccupazione americana che, per quanto in sé positivo, rischia di alzare le preoccupazioni relative al tardivo ciclo economico in essere. Si affiancano ad esso, la bassa crescita europea, con tassi reali negativi che potrebbero aumentare ulteriormente gli acquisti di Etf nel Vecchio Continente ed il ravvivarsi delle tensioni politiche e geopolitiche.

Una minore pressione sulle valute dei mercati emergenti dovrebbe inoltre contribuire a mantenere gli acquisti di oro delle banche centrali su livelli analoghi a quelli registrati nel 2018. A chiudere il quando, infine, l’eventuale ed ulteriore decelerazione del dollaro renderebbe l’oro e le altre materie prime più convenienti, incentivandone l’acquisto.

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Previsioni del prezzo dell’argento secondo Goldman Sachs

In linea con quanto detto per il gold, Goldman Sachs ha fornito la propria view anche sull’argento, tornato ieri a testare la soglia dei 15 dollari l’oncia, dopo essersi soffermato per più d’una seduta nella seconda metà di febbraio in area $16 l’oncia.

Secondo la banca d’affari, a tre mesi, le quotazioni del silver colpiranno i $16,50 l’oncia, salendo quindi a $17 e $17,50 l’oncia rispettivamente un arco di sei e dodici mesi.

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