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Come trarre profitto dai mercati ribassisti e dalla caduta dei prezzi

Quando il mercato mostra segnali di ribasso, alcuni investitori iniziano a farsi prendere dal panico. Scopri quali sono le strategie per trarre profitto dalle flessioni dei mercati senza prendere decisioni affrettate.

Come trarre profitto dai mercati ribassisti Fonte: Bloomberg

Che cos’è il mercato ribassista (o mercato 'orso')?

Il termine mercato orso descrive generalmente un mercato in fase ribassista. Nello specifico, l’espressione si riferisce a un mercato il cui valore è sceso del 20% dopo aver raggiunto un livello massimo precedente e che mantiene tale condizione per un lungo periodo di tempo (almeno due mesi). Questa condizione si verifica quando il numero di venditori supera il numero di acquirenti, originando un sentiment di mercato pessimista.

Si riferisce solitamente ad un mercato nel suo complesso o a un indice, ma anche i mercati azionari o delle materie potrebbero trovarsi in una fase di mercato orso.

Mercato ribassista

Quali sono gli altri tipi di mercati ribassisti?

Per evitare di fare confusione tra mercato orso e altri movimenti di prezzo al ribasso, abbiamo esaminato quattro tipi di mercato ribassisti evidenziando come differiscono da un mercato orso. Le tipologie analizzate sono:

  1. Pullback o ripiegamento del mercato. Si tratta di un’inversione temporanea del movimento del prezzo delle azioni. La tendenza al ribasso si verifica quando il prezzo delle azioni si muove verso il basso a seguito di una recente tendenza al rialzo. Una sola fase di ripiegamento può non avere un significato rilevante, dato che i prezzi fluttuano continuamente; pertanto, è importante utilizzare indicatori tecnici per determinare se si tratta soltanto di un’inversione temporanea o dell’inizio di qualcosa di più importante.
  2. Inversioni. Un’inversione è un’evoluzione di tendenza nel movimento dei prezzi di un asset: in questo caso, quando un trend rialzista si trasforma in un trend ribassista. A differenza del pullback, il periodo di declino ha maggiore durata. È importante fare attenzione ai modelli di inversione a candela giapponese, come i double bottom o triple bottom.
  3. Correzioni del mercato. Si tratta di un calo del 10% del prezzo di un’azione o di un indice, dopo aver raggiunto un livello massimo da 52 settimane. Si parla di correzione perché in genere è il prezzo dell’azione che cambia, per riflettere il valore reale di una società, dopo che un periodo di intensa speculazione l’ha portata ad essere sopravvalutata.
  4. Recessioni. Una recessione è un declino economico completo che si manifesta durante un periodo di sei mesi o superiore. Quando l’economia è in declino, anche i titoli azionari subiscono un impatto negativo, poiché i ricavi delle imprese diminuiscono.

Un altro termine per i trader interessati alla tendenza al ribasso devono conoscere è 'bottom' o punto minimo. Con punto minimo del mercato si intende il prezzo più basso a cui un titolo è stato negoziato in un determinato periodo di tempo, sia che si tratti di un giorno, un mese o un anno. È considerato importante perché può essere utilizzato come un buon punto di ingresso per gli acquirenti o come punto di riferimento per i livelli di supporto del mercato.

Come gestire gli investimenti in caso di crollo della borsa

All’inizio di un crollo della borsa, di un mercato orso o anche di una flessione più temporanea, è importante non farsi prendere dal panico e non seguire il gregge. Sebbene i movimenti al ribasso dei prezzi abbiano un impatto negativo sui portafogli, la portata effettiva del rischio dipenderà interamente dagli obiettivi che ti sei prefissato come trader o investitore.

Gli investitori ‘buy and hold’ non devono necessariamente temere una flessione del mercato, perché sono interessati alla traiettoria a lungo termine del mercato azionario. I mercati orso tendono ad essere significativamente più brevi rispetto ai mercati toro, e questo è il motivo per cui la tendenza del mercato azionario è nel complesso quello di incrementare in valore. Ad esempio, il FTSE 100 potrebbe scendere di quasi 4.000 punti ed essere ancora ad un livello più alto rispetto a 20 anni fa, nonostante abbia superato due fasi ribassiste. Tuttavia, come vedremo tra breve, i rischi legati alle flessioni dipendono completamente dal metodo utilizzato per investire in tali mercati.

Gli investitori che vogliono mitigare l’impatto di questi cali sul mercato a breve termine possono optare per un’operazione di hedging del loro portafoglio azionario. Tuttavia, questa strategia dipende dalla propensione al rischio e dalla disponibilità di capitale dell’investitore, perché prevede l’apertura di più posizioni.

Per i trader, le flessioni e i mercati ribassisti offrono grandi opportunità di profitto perché i prodotti derivati permetteranno loro di operare su mercati in rialzo e in ribasso. Utilizzando i prodotti derivati, puoi aprire una posizione sui titoli senza dover mai possedere l’asset sottostante.

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Investire nel mercato orso: come generare profitti quando i prezzi scendono

Sono numerose le strategie che investitori e trader possono adottare per trarre profitto dalle flessioni del mercato o, quanto meno, di proteggere i loro capitali da perdite inutili. Queste includono:

  1. Vendita allo scoperto
  2. Trading con gli ETF short
  3. Trading con gli asset rifugio
  4. Trading con il forex
  5. Andare long sui titoli azionari difensivi
  6. Scegliere le azioni ad alto rendimento
  7. Trading con le opzioni
  8. Acquistare al punto minimo

Vendita allo scoperto

Probabilmente, il modo più comune di trarre profitto da un mercato in declino, è la vendita allo scoperto (o andare short). Sono molti i sistemi di vendita allo scoperto disponibili: la scelta dipende dal mercato in cui si intende fare trading e dal prodotto che si utilizza.

Vendita allo scoperto tradizionale

Il metodo tradizionale consiste nel prendere in prestito la quota (o un altro asset) dal proprio broker e venderla al prezzo di mercato corrente. Se il mercato attraversa un periodo prolungato di movimento al ribasso, allora puoi riacquistare le azioni ad un prezzo più basso in un secondo momento. A quel punto, potrai restituire le azioni al mutuante e ricevere come profitto la differenza di prezzo.

Tuttavia, se ti sei sbagliato e il mercato ha iniziato a risalire, ovvero la flessione era solo un ripiegamento, dovrai riacquistare le azioni al prezzo di mercato più alto. È necessario sottolineare che con la vendita allo scoperto esiste il potenziale rischio di perdite illimitate, perché in teoria non esiste un tetto alla crescita di un mercato.

Vendere allo scoperto: significato ed esempi

Vendita allo scoperto con i derivati

La vendita allo scoperto è una funzione essenziale del trading dei derivati: questi prodotti sono puramente speculativi e il loro prezzo è determinato dal prezzo di mercato sottostante. Con i derivati il trader non deve necessariamente possedere le azioni o gli asset in questione.

Quando si fa trading con i CFD, è sempre possibile scegliere se andare long o short: in questo modo puoi trarre vantaggio sia dai mercati con i prezzi in discesa che da quelli con i prezzi salita.

Con il trading sui CFD, si acquista un contratto per scambiare la differenza tra il prezzo di apertura e quello di chiusura di un asset, in questo caso di un’azione. A tal fine, si deve aprire una posizione per “vendere” un CFD.

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Anche se ci siamo concentrati principalmente sulle flessioni dei mercati mobiliari, la vendita allo scoperto si applica anche a molti altri mercati, come forex e criptovalute.

Trading con gli ETF short

Un ETF (short exchange traded fund), o ETF inverso, nasce per trarre profitto quando il valore del benchmark sottostante scende. Questi fondi sono composti da un insieme di prodotti derivati, principalmente contratti future.

È simile alla vendita allo scoperto di un titolo, ma invece di prendere in prestito un asset da vendere, si acquista il mercato. Quindi, gli ETF inversi consentono agli investitori di trarre profitto in un mercato ribassista, senza dover vendere beni allo scoperto.

Ad esempio, se pensi che il valore del FTSE 100 possa diminuire, potresti investire in un ETF FTSE 100 short. Se il benchmark britannico dovesse subire un calo di valore, il valore dell’ETF short aumenterebbe.

Gli ETF inversi spesso non sono considerati come veicoli di investimento a lungo termine, poiché i derivati su cui si basano vengono acquistati e venduti quotidianamente dal gestore del fondo, il che significa che non vi è alcuna garanzia delle sue prestazioni. Invece, gli investitori li utilizzano comunemente per fare hedging contro cali a breve termine.

Gli ETF short sono considerati un’alternativa meno rischiosa rispetto alle vendite allo scoperto tradizionali, perché la perdita massima è l’importo investito nell’ETF.

Per i trader, speculare sugli ETF short resta un metodo valido per trarre profitto dalle flessioni del mercato dato che, analogamente agli investitori, scelgono di 'acquistare' il mercato. Tuttavia, i trader possono aprire solo una posizione short su un ETF normale. Non è quindi necessario affidarsi esclusivamente agli ETF inversi.

Trading sugli ETF con IG

Fare trading con gli asset rifugio

Un asset rifugio è uno strumento finanziario che tipicamente mantiene il suo valore, o addirittura aumenta di valore, mentre il mercato in generale diminuisce. Questi asset si correlano negativamente con l’economia: in altre parole, investitori e trader li utilizzano spesso come “porto sicuro” durante i cali del mercato.

In teoria, puoi aprire una posizione long su un asset rifugio, al fine di prepararti alle flessioni del mercato. Questa opzione è considerata un’alternativa alla chiusura di posizioni o all’andare short, poiché consente di coprire eventuali partecipazioni esistenti.

Esempi comuni di asset rifugio sono l’oro, i titoli di Stato, il dollaro USA, lo yen giapponese e il franco svizzero. Tuttavia, sia investitori che trader dovrebbero ricordare che, anche se un asset è tradizionalmente considerato un bene rifugio, non è certo che si comporti come tale in ogni flessione del mercato.

Prendiamo come esempio l’oro: per investire in questo asset rifugio, si dovrà prevedere l’acquisto del metallo prezioso fisico come riserva di valore. Tuttavia, se l’obiettivo è solo quello di negoziare sul valore dei beni rifugio, si possono utilizzare prodotti derivati in modo da non dover accettare in consegna il bene stesso.

Fare trading con il forex

Ci sono valute che vengono comunemente utilizzate come beni rifugio durante i periodi di declino finanziario, ma questo è solo un modo per usare il mercato forex come copertura contro le flessioni del mercato.

Una valuta nazionale dipende dallo stato di salute dell’economia nazionale, il che significa che qualsiasi calo percepito nell’economia in generale si ripercuoterà sul prezzo della valuta. Se un’economia è considerata più debole di altre economie globali, la sua valuta si svaluterà rispetto ad altre valute globali. Ad esempio, durante i negoziati per la Brexit, l’instabilità e l’incertezza politiche hanno influito sul potere attrattivo degli investimenti nel Regno Unito. In questo contesto, la volatilità ha avuto forti ripercussioni sul FTSE 100 e sulla sterlina britannica.

I trader possono aprire una posizione sul prezzo di un’economia in declino decidendo di andare short su una valuta. Quando si fa trading sul forex, si acquista una valuta e se ne vende un’altra. Ad esempio, puoi decidere di vendere GBP/USD, se ritieni che il valore della sterlina inglese diminuirà rispetto al dollaro USA.

Come fare trading sul forex

Durante i periodi di flessione del mercato, molti partecipanti cercheranno di comprendere il rapporto tra i tassi di cambio e i prezzi delle azioni per preparare le loro posizioni alla volatilità e trarre vantaggio da un’eventuale caduta dei prezzi. Non esiste, tuttavia, una relazione chiara, il che rende fondamentale per i trader effettuare un’analisi approfondita prima di aprire una posizione.

Andare long sui titoli azionari difensivi

Gli investitori agiscono spesso con lo scopo di diversificare il loro portafoglio includendo titoli azionari difensivi. Si tratta di azioni di società i cui prodotti sono percepiti come beni di consumo di prima necessità, ossia indispensabili indipendentemente dallo stato dell’economia. Tali aziende includono produttori di alimenti e bevande e le società di servizi pubblici.

Quando un’economia registra buoni risultati, gli investimenti tendono a confluire in “azioni cicliche”, ossia azioni di aziende che producono beni non essenziali. Per contro, quando un’economia sta attraversando un periodo di crisi, l’attenzione si sposta sulle aziende che producono beni di prima necessità.

Analogamente a quanto accade con i beni rifugio, gli investitori si indirizzano verso i titoli azionari difensivi quando emerge un sentiment ribassista. I trader possono anche monitorare i titoli azionari difensivi come strategia per identificare quando il mercato attraversa un cambiamento di umore, utilizzando le aziende come indicatore dello stato di salute del mercato azionario su più ampio raggio.

Scegliere le azioni ad alto rendimento

Sebbene la tendenza sia quella di concentrarsi sulle azioni growth, queste di solito soffrono di più nei mercati ribassisti. Se la loro valutazione non è supportata da fondamentali forti, in altri termini i titoli sono sopravvalutati, le azioni potrebbero subire un ulteriore calo.

La caccia alle azioni con dividendo può essere un ottimo modo per individuare valore in un mercato in declino. Anche se il prezzo delle azioni di una società potrebbe subire un colpo, ciò non significa necessariamente che i fondamentali della società siano privi di valore. Se un’azienda è ancora in grado di registrare un bilancio solido, potrebbe comunque pagare dividendi.

Puoi utilizzare strumenti online come lo Stock Screener di IG per individuare le società con un rendimento dei dividendi elevato. Una volta identificata un’azione con dividendo, puoi operare sul prezzo delle azioni della società aprendo un conto di trading.

Fare trading con le opzioni

Fare trading con le opzioni ti offre il diritto, ma non l’obbligo, di acquistare o vendere un asset sottostante a un prezzo specifico entro una determinata scadenza. Le opzioni vengono comunemente utilizzate per la pura speculazione, ma sono anche un modo molto diffuso tra gli investitori per coprirsi dalla caduta dei prezzi delle azioni.

Sono numerose le strategie di opzioni a disposizioni, le due più comuni sono:

  1. Acquistare opzioni put
  2. Vendere una covered call

Acquistare opzioni put

In genere, si acquista un’opzione put su un’azione quando si ritiene che la società in oggetto stia per perdere valore. L’acquisto di un’opzione put ti dà il diritto di vendere le azioni al prezzo di esercizio; quindi se il prezzo di mercato sottostante scende al di sotto del prezzo di esercizio, puoi esercitare la tua opzione e vendere le azioni a un prezzo più alto.

Supponiamo, ad esempio, che le azioni della società XYZ siano attualmente negoziate a £35, ma prevedi che il loro prezzo debba diminuire. Acquisti un’opzione put con un prezzo di esercizio di £30 per un mese. Se al momento della scadenza il prezzo di mercato è di £25, puoi esercitare la tua opzione put e vendere le azioni al prezzo più alto di £30.

Il valore di un’opzione put aumenta al diminuire del mercato sottostante. Al contrario, il suo valore diminuisce se il prezzo di mercato sottostante si avvicina al prezzo di esercizio.

L’acquisto di un’opzione put può essere visto come meno rischioso rispetto alla vendita allo scoperto dell’azione perché, anche se il mercato potrebbe crescere in modo esponenziale, puoi semplicemente lasciar scadere l’opzione. La perdita massima in cui potresti incorrere è il premio pagato per aprire la posizione.

Vendere una covered call

La vendita di una covered call consiste nel vendere un’opzione call contro un’azione che possiedi in quel momento; in pratica, accetti l’obbligo di vendere quell’azione al detentore di un’opzione call. Se l’acquirente sceglie di esercitare l’opzione, non avrai altra scelta che vendere la tua azione. Questo significa che c’è un limite al profitto che puoi realizzare.

Quando un mercato è in declino, puoi comunque prendere in considerazione di vendere le tue azioni, per cui vendere (o ‘scrivere’) le covered call può essere un ottimo sistema per ottenere un profitto dalla vendita. Ovviamente, l’acquirente spera che il mercato si riprenda, ma se le azioni non salgono, è probabile che tu riesca a mantenere le tue azioni e il premio.

Indipendentemente dal fatto che il detentore eserciti o meno la propria opzione call, ti verrà pagato un premio per il rischio assunto nella scrittura della covered call.

Acquistare al punto minimo

Quando il mercato azionario crolla, il valore delle azioni buone e di quelle cattive diminuisce. Ciononostante, è probabile che quelle buone siano destinate a riprendersi. Se riesci a individuare società forti, la caduta dei prezzi potrebbe costituire una buona opportunità di acquisto.

Non devi certo essere precipitoso e acquistare la prima azione che trovi, indipendentemente dalla sua reputazione prima del mercato orso. Molti trader e investitori utilizzano l’analisi fondamentale e tecnica per identificare le azioni con prospettive positive. È consigliabile verificare sempre il bilancio, la valutazione, la strategia di gestione e i livelli di debito della società.

I mutuanti verificheranno quali aziende presentano una posizione tale da consentire loro di saldare i debiti e riprendersi dal mercato orso; quindi sulla base del livello di solvibilità attribuito da un prestatore a un’azienda, i trader possono identificare buone opportunità di acquisto al punto minimo. I rating delle obbligazioni di tipo AAA, AA e A indicano che una società è ritenuta degna di credito, mentre le aziende con valutazioni inferiori sono considerate un rischio.

Quando il titolo raggiunge una valutazione che ritieni equa, puoi procedere all’acquisto. Il prezzo dell’azione non si riprenderà immediatamente, ma se la tua analisi è affidabile, prima o poi il valore salirà.

Per iniziare a fare trading con le azioni, segui questi semplici passaggi:

  1. Trovare un’opportunità: offriamo vari strumenti tra cui Market Screener di IG per aiutarti a trovare quello che stai cercando.
  2. Aprire un conto di trading: basta qualche minuto per aprire un conto di trading IG.
  3. Aprire una posizione: quando sei pronto, apri la tua prima posizione selezionando il mercato in cui andare short e cliccare ‘buy’ nel ticket di negoziazione

Come identificare i mercati ribassisti

Prima di iniziare a fare trading sui mercati al ribasso, è importante sapere quali sono i segnali da monitorare e che indicano l’inizio di una flessione. Queste includono:

  1. Rally di mercato salvati. Il segnale più comune che indica l’inizio di un mercato orso è una tendenza al rialzo che non guadagna popolarità. Questo significa che i rialzisti stanno perdendo il controllo del mercato.
  2. Devitalizzazione economica. Quando l’economia nel suo complesso inizia a contrarsi (ne sono indicatori l’aumento della disoccupazione, gli alti livelli di inflazione e i fallimenti bancari), è in genere un segnale della imminente flessione del mercato azionario.
  3. Crescita dei tassi di interesse. Quando i tassi di interesse aumentano, i consumatori e le imprese tagliano le spese, causando una riduzione degli utili e la caduta dei prezzi delle azioni.
  4. I titoli azionari difensivi iniziano a sopravvalutarsi. Se le aziende operative nella fornitura di beni di prima necessità cominciano a sopravvalutare gli altri settori, è probabile che si avvicini la fine di un periodo di crescita economica, perché i consumatori stanno rinunciando ai beni non di prima necessità.

Con quale frequenza si verificano i movimenti ribassisti sui mercati?

Non esiste una risposta certa a questa domanda, perché dipende tutto dal tipo di flessione del mercato in questione.
Ripiegamenti e pullback potrebbero verificarsi più volte al giorno durante i periodi di volatilità, mentre le flessioni del mercato di portata maggiore, come le correzioni, i mercati orso e le recessioni, si verificano con minore frequenza. Ad esempio, gli analisti tendono ad aspettarsi una correzione del mercato ogni due anni.

I mercati ribassisti e le recessioni ricevono molta attenzione e hanno effetti di ampia portata. L’ultimo mercato ribassista significativo è avvenuto durante la crisi finanziaria del 2008, quando l’S&P 500 è sceso di oltre il 56%. La sua durata è stata di 517 giorni.

È importante ricordare che la durata delle flessioni economiche è in media meno lunga rispetto ai periodi di crescita. Dal 1945, i periodi di espansione economica registrati negli Stati Uniti hanno avuto una durata media di 57 mesi, contro i soli 10 mesi delle flessioni economiche.

Il mercato ribassista in breve

  • L’espressione “mercati ribassisti” viene spesso utilizzata per indicare i mercati orso, ovvero quando un mercato diminuisce del 20% o più per un periodo di tempo prolungato.
  • Ci sono altri tipi di movimenti al ribasso: pullback o ripiegamenti, inversioni di tendenza, correzioni di mercato e recessioni.
  • All’inizio di un mercato ribassista o anche di una flessione temporanea più lunga, è importante non farsi prendere dal panico e non seguire impulsivamente la massa.
  • Gli investitori “buy and hold” non devono necessariamente temere le flessioni del mercato perché sono interessati alla traiettoria a lungo termine del mercato azionario.
  • Per i trader, le flessioni e i mercati ribassisti offrono grandi opportunità di profitto perché la maggior parte dei prodotti di trading permettono loro di operare sia su mercati in rialzo che in ribasso.
  • Sono molte le strategie di cui avvalersi per trarre profitto dai mercati al ribasso: vendita allo scoperto, trading sugli ETF short, o sugli asset rifugio, forex e opzioni, titoli azionari difensivi e azioni con dividendo oppure acquisto al punto minimo.
  • Ci sono alcuni segnali che indicano l’inizio di un mercato ribassista, come il fallimento dei rally del mercato, il declino economico, l’aumento dei tassi di interesse e l’incremento del valore dei titoli azionari difensivi.
  • I mercati ribassisti possono verificarsi a frequenze diverse a seconda del tipo di movimento in questione. Ad esempio, un pullback sarà più frequente di una recessione.

Queste informazioni sono state preparate da IG Markets Limited e IG Europe GmbH (di seguito "IG"). Oltre alla liberatoria riportata di seguito, il materiale presente in questa pagina non contiene uno storico dei nostri prezzi di trading, né alcuna offerta o incentivo a operare nell’ambito di qualsiasi strumento finanziario. IG declina ogni responsabilità per l’uso che potrà essere fatto di tali commenti e per le conseguenze che ne potrebbero derivare. Non forniamo nessuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o la completezza delle presenti informazioni, di conseguenza, chiunque agisca in base ad esse, lo fa interamente a proprio rischio e pericolo. Eventuali ricerche fornite non intendono rispondere alle esigenze o agli obiettivi di investimento di un soggetto in particolare e non sono state condotte in base ai requisiti legali previsti per una ricerca finanziaria indipendente e, pertanto, devono essere considerate come una comunicazione di ambito marketing. Anche se non siamo sottoposti ad alcuna limitazione specifica rispetto alla negoziazione sulla base delle nostre stesse raccomandazioni, non cerchiamo di trarne vantaggio prima che queste vengano fornite ai nostri clienti. Vi invitiamo a prendere visione della liberatoria completa sulle nostre ricerche non indipendenti e del riassunto trimestrale.

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