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Dollaro in cerca di riscatto in questo inizio di settimana, dopo il forte deprezzamento degli ultimi giorni. Ormai tra Usa ed Europa è in atto una vera e propria guerra valutaria, dopo le indicazioni del segretario al Tesoro, Steven Mnuchin, a Davos a cui ha cercato di opporsi il numero uno della Bce, Mario Draghi, durante la conferenza stampa di politica monetaria.
Ad alimentare il recupero del biglietto verde sembrerebbero essere due fattori principali:
- uno di carattere tecnico, dovuto all'ipervenduto generatosi negli ultimi giorni;
- uno di carattere intermarket, causato dal balzo dei rendimenti sui Treasury che inizia a richiamare l'attenzione degli investitori offshore.
Nonostante tutto, crediamo che il cambio non abbia terminato ancora la sua corsa. Abbiamo un target collocato a 1,27 per l'anno in corso.
Nel breve termine, un pull back potrebbe vedere come livello di supporto area 1,23 e 1,2150. Su entrambi i livelli passano due ritracciamenti di Fibonacci interessanti, su cui il mercato potrebbe tornare. Il supporto strategico interessante passa sulla trend line che unisce i minimi crescenti degli ultimi tre mesi, in transito ora a 1,1930. E' questo il livello su cui il cambio potrebbe tornare a rimbalzare.
Indicazioni rialziste si avrebbero solo con un superamento di 1,25, con primo obiettivo 1,26.