CRISI FRANCIA
In serata si attende il voto di fiducia sul governo Bayrou dopo la proposta di ridurre fortemente il deficit
La Francia si prepara a una serata cruciale con il voto di fiducia al governo del primo ministro François Bayrou, convocato per ottenere sostegno al suo piano di risanamento dei conti pubblici. La posta in gioco è alta: se l’esecutivo non supererà la prova parlamentare, il presidente Emmanuel Macron dovrà decidere se nominare un nuovo premier o addirittura ricorrere allo scioglimento dell’Assemblea nazionale.
Il piano di Bayrou prevede 44 miliardi di tagli e aumenti di imposte per riportare il deficit dal 5,5% del PIL atteso nel 2025 al 4,6% nel 2026 ed evitare che il rapporto debito/PIL possa raggiungere il 130% nel 2030, così stimato dal Fondo Monetario Internazionale.
Una manovra ambiziosa ma fortemente contestata, che ha spinto il premier a chiedere un voto di fiducia come “chiarimento politico”.
La situazione è resa più delicata dal fatto che l’attuale maggioranza dispone di appena 210 seggi su 574: numeri che rendono la sopravvivenza del governo poco probabile senza un’ondata di astensioni da parte dell’opposizione.
Nonostante l’incertezza politica, la reazione dei mercati nella mattinata è stata sorprendentemente positiva.
L’indice CAC 40 registra un rialzo dello 0,70%, segnale che gli investitori scommettono su una gestione ordinata della crisi politica, o quantomeno sull’assenza di scenari estremi come elezioni anticipate a breve termine.
Sul fronte obbligazionario, il rendimento del decennale francese (OAT) è sceso al 3,40%, riflettendo un leggero contenimento del premio al rischio dopo i massimi relativi al 3,58% toccati la scorsa settimana.
Lo spread con il Bund tedesco rimane sotto osservazione (77 bps), ma al momento non mostra tensioni significative. Tuttavia lo spread oat-bund ha superato quello della Grecia e si avvicina a quello italiano (85 bps)
Un’eventuale (probabile) caduta del governo Bayrou riporterebbe la Francia in una fase di forte incertezza politica, con il rischio di ritardi nell’approvazione del bilancio 2026 e un peggioramento della percezione della sostenibilità del debito. Tuttavia, diversi fattori stanno contribuendo a contenere le vendite:
Il voto è atteso in serata, tra le 19 e le 21. In caso di sconfitta, Macron dovrà muoversi rapidamente per nominare un nuovo premier in vista delle proteste sindacali già annunciate per 18 settembre contro la legge di bilancio.
Per i mercati, l’attenzione resta concentrata su due punti chiave:
Riteniamo che la Francia stia affrontando l'ennesimo passaggio politico molto delicato, ma i mercati sembrano scommettere su una soluzione ordinata. Resta da vedere se la sfiducia odierna sarà solo quella dei parlamentari.
Il quadro tecnico di breve è molto debole. L'eventuale cedimento del supporto a 7650 potrebbe amplificare le pressioni negative di breve termine e creare i presupposti per una discesa in direzione di target short ipotizzabili a 7550 e 7500. Primi segnali di ripresa giungeranno, invece, con il superamento di 7772, incrocio delle medie mobili esponenziali a 21 e 50 giorni.