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Dow Jones in rialzo, bene Wall Street nel giorno dei dati macro sull’inflazione

Proseguono i rialzi sugli azionari USA, inflazione stabile ma per gli esperti potrebbe salire oltre il 3% nella seconda metà del 2021

bandiere USA Fonte: Bloomberg

Apertura in rialzo per gli azionari di Wall Street. A un’ora dalla campanella il Dow Jones mantiene i guadagni e sale dello 0,69%, l’S&P 500 guadagna lo 0,71% e anche il Nasdaq recupera l’1,17%, riavvicinandosi alla soglia dei 13.000 punti che non vede dall’inizio di marzo.

Wall Street ottimista, bene le notizie sull’inflazione

In attesa del voto finale sul maxi-piano di aiuti fiscali promosso dall’amministrazione Biden (un bazooka da 1.900 miliardi di dollari), oggi di nuovo alla Camera dei Rappresentanti dopo l’ok del Senato, la settimana scorsa, a ravvivare l’ottimismo sugli indici di Wall Street contribuiscono anche i dati macro sull’inflazione di febbraio, rilasciati oggi dall’Us Bureau of Labor Statistics.

L’indice dei prezzi al consumo resta sotto controllo: nell’ultimo mese ha osservato un rialzo dello 0,1% rispetto a gennaio, laddove gli analisti si attendevano un rialzo dello 0,2%. Su base annuale invece l’inflazione core sale dell’1,3% rispetto al febbraio del 2020, meno rispetto all’1,4% prospettato dal consensus. Il dato generale invece ha messo a segno un +1,7%, in rialzo dall'1,4% del mese precedente.

La rilevazione sui prezzi arriva in un momento di particolare tensione sui mercati, soprattutto su quello obbligazionario. I timori di una crescita senza controllo dell’inflazione, attesa in concomitanza con l’arrivo degli aiuti fisali promessi dal Relief Plan di Joe Biden, fanno infatti temere contromosse da parte della Federal Reserve – che, come di consueto nel caso di inflazione galoppante, potrebbe decidere di aumentare i tassi di interesse.

A nulla sono valse le rassicurazioni in tal senso arrivate negli ultimi giorni dal presidente della Fed, Jerome Powell, e dal segretario al Tesoro Usa Janet Yellen: il sell-off dei titoli di stato sul mercato secondario prosegue, con conseguente aumento del rendimento sui Treasuries statunitensi.

Al momento il tasso di interesse sul decennale è stabile in area +1,53%, - comunque ai massimi da oltre un anno. Nella serata di oggi (ora italiana) è attesa la nuova asta del Tesoro Usa di titoli di stato decennali, per un totale di 38 miliardi di dollari da immettere sul mercato.

Cosa si prevede per il futuro?

D’altra parte, lo stesso Powell solo pochi giorni fa ha effettivamente confermato i timori sul rischio inflazione: tuttavia, il balzo sarà squisitamente fisiologico e, dunque, limitato nel tempo. Per altro, ancora alla fine di agosto il numero uno della Fed aveva annunciato un cambiamento degli obiettivi strategici della banca centrale Usa per cui, sulla base delle criticità scatenate dalla pandemia di covid-19, la Fed avrebbe tollerato un livello di inflazione anche superiore al tetto del 2% - purché seguito da un calo, così da mantenerne stabile il valore medio.

In ogni caso, se balzo dell’inflazione deve essere, gli analisti non lo attendono prima della seconda metà del 2021. Secondo alcuni, l’inflazione potrebbe spingersi anche fino a quota 3,5% entro la fine dell’anno, mantenendosi dunque su una soglia del 2,9% per tutto il 2021.

Quali notizie dal resto dei mercati?

Pubblicati oggi, come ogni mercoledì, anche i dati sulle scorte settimanali di petrolio greggio così come stimate dall’EIA (Energy Information Administration).

Nell’ultima settimana le scorte Usa sono aumentate di ben 13,8 milioni di barili: una cifra ben al di sopra delle aspettative (il consensus si attendeva un rialzo di circa 816.000 barili) ma comunque in calo rispetto al dato della settimana precedente, quando l’aumento era stato pari a oltre 21 milioni di barili. Poche ripercussioni comunque sul prezzo del petrolio: a metà pomeriggio il Wti, benchmark statunitense, viaggia sui 64,38 dollari al barile mentre il Brent avanza a 67,87 dollari al barile.

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