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L'evento era largamente atteso e questo potrebbe giustificare la buona accoglienza degli operatori alla notizia.
D'ora in poi, soprattutto in materia di politica interna, Trump potrebbe avere più difficoltà nel portare avanti la sua agenda politica, un aspetto gli operatori potrebbero vederle non necessariamente con accezione negativa.
Nonostante il recupero gli indici azionari rimangono ancora sotto le resistenze strategiche, collocate a 11.800 punti per il Dax e a 20.000 punti per il FtseMib. Anche negli Usa i futures sono positivi, con il Dow Jones che si sta presentando al test del livello chiave di 25.900 punti.
Il voto americano ha alimentato le vendite sul dollaro statunitense, con il cambio EurUsd che è arrivato al ridosso di 1,15, lontano due figure dai minimi di una settimana fa. L'ascesa potrebbe essere smorzata dalla Federal Reserve la cui riunione inizierà oggi e terminerà con il comunicato di domani sera. Particolare attenzione verrà posta all'accelerazione dei salari di ottobre che a questo punto potrebbero imprimere una maggiore pressione per la Banca centrale Usa per un ritmo di rialzi importante anche nel 2019.
In Italia tiene banco ancora la revisione della legge di bilancio, che entro il 13 novembre dovrebbe essere presentata alla Ue. Nonostante il governo sembri intenzionato ad andare avanti con la proposta attuale, lo spread Btp Bund stamane rimane poco sopra area 290 punti base.
Tra le commodity, le vendite sul biglietto verde forniscono un certo sostegno alle commodity, con il petrolio che tenta una reazione dopo il crollo di ottobre, mentre l'oro rimane al ridosso dei massimi delle ultime due settimane.