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Banche italiane: giù lo spread, su i guadagni. Paga l'effetto S&P

Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mediobanca, Ubi Banca, Banco BPM: la settimana per le banche italiane parte in territorio decisamente positivo, con un guadagno del comparto che tocca a mezzogiorno il +4%. Superato il giudizio Standard & Poor's, l’attenzione è ora agli stress test Eba, in calendario venerdì prossimo.

Banks
Fonte Bloomberg

Intesa Sanpaolo a +4%; UniCredit in crescita a +4,5%, così come Mediobanca; bene Ubi Banca con +6%; Banco BPM a rialzo del +6,5%.

La settimana per le banche italiane parte in territorio decisamente positivo, con un guadagno del comparto che raggiunge attorno a mezzogiorno il +4%.

A spingere le quotazioni, il giudizio dell’agenzia americana Standard & Poor’s, che ha confermato l’outlook italiano a BBB, due nodi sopra il livello spazzatura, esprimendo però preoccupazioni sulla tenuta futura del Paese. L’outlook è infatti sceso a negativo, alla luce delle tensioni politiche intensificatesi da qualche settimana con Bruxelles.

La notizia sul rating è stata letta dal mercato con sollievo rispetto alle attese più pessimistiche. Ciò ha spinto a ribasso lo spread Btp e Bund, tornato in area 300.

Dopo un’apertura positiva, l’indice italiano FTSE Mib ha esteso a fine mattinata i propri rialzi in area +3% sospinto anzitutto dalla buona performance delle banche.

Tria: Governo pronto a intervenire in caso di necessità banche italiane

Superato lo scoglio S&P, la terza delle grandi agenzie americane ad esporsi sulla situazione economica italiana, è stato il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, ad intervenire nelle scorse ore sostenendo che il governo italiano non si tirerà indietro nel caso in cui una crisi di sistema dovesse verificarsi. Al momento, ha però precisato lo stesso, non vi sarebbero pericoli per il comparto bancario; gli istituti italiani più importanti hanno infatti le carte in regola per superare i i test Eba sulla capitalizzazione.

Banche italiane, tra spread ed stree test Eba

A mettere a rischio i livelli di solidità patrimoniale degli istituti tricolore è lo spread, differenziale sui titoli di stato, assets largamente posseduti dalle banche italiane e facenti parte del Cet1. Secondo alcuni rumors, in caso di necessità, il governo starebbe pensando ad una serie di ricapitalizzazioni con prestiti obbligazionari, o con altri strumenti autorizzati da Bruxelles. Tra le ipotesi di copertura, l'utilizzo di fondi dormienti nei conti della Ragioneria dello stato o dei conti dormienti privati.

Sul comparto bancario l’attenzione sarà alta nel giorno della pubblicazione degli stress test Eba, in calendario venerdì prossimo. Oggetto della revisione in Italia saranno Intesa Sanpaolo, UniCredit, Banco Bpm e Ubi.

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