Stati Uniti abbattono un quarto oggetto non identificato. Crescono tensioni USA-Cina
L’aviazione americana ha comunicato di aver distrutto un altro oggetto volante nello spazio aereo degli Stati Uniti. La Cina risponde alle accuse mentre il dollaro si rafforza.
Il caso
Ieri l’aviazione statunitense ha abbattuto un quarto oggetto non identificato nello spazio aereo americano. Il dossier rimane ancora molto sensibile con le autorità che non hanno ancora comunicato i dettagli sui resti in fase di recupero.
Ciò che è trapelato però, è che questo volava a circa 20mila piedi di altezza (6.000 metri) ponendo un potenziale pericolo al traffico aereo sopra la zona dei Grandi Laghi al confine con il Canada.
Sebbene non ci siano notizie certe, pare che l’oggetto non identificato abbia sorvolato alcune basi militari nella zona per poi dirigersi nell’area in cui è stato abbattuto dopo l’identificazione da parte dei radar e il pronto intervento dell’aeronautica.
La notizia sta deteriorando le già precarie relazioni tra Cina e Stati Uniti dopo che negli ultimi tre giorni sono stati distrutti altrettanti oggetti volanti. Il primo tra questi è stato neutralizzato lo scorso 4 febbraio al largo delle coste della Carolina del Sud con la Cina che ne ha subito rivendicato la proprietà.
Il Pentagono riferisce che non ci sono abbastanza dettagli per poterli chiamare “palloni” e quindi vengono definiti genericamente come “oggetti”.
La Cina si è difesa sostenendo che anche gli Stati Uniti sono soliti violare lo spazio aereo degli altri paesi con i propri velivoli e/o droni.
Le tensioni USA - Cina
Gli avvenimenti degli scorsi giorni non fanno che deteriorare ulteriormente le già tese relazioni tra Stati Uniti e Cina. I due paesi sono in stato di allerta per quanto riguarda la questione di Taiwan, l’isola al largo delle coste cinesi che rimane sotto protezione americana nonostante le rivendicazioni cinesi.
Il gigante asiatico ha quindi intensificato le prove di forza della sua aviazione e della Marina che hanno compiuto incursioni anche oltre i limiti consentiti dal diritto internazionale giustificando tali operazioni come normali esercitazioni.
La risposta degli Stati Uniti è stata ferma e decisa con l’invio di supporto militare a sostegno delle autorità di Taiwan.
Gli effetti sul cambio EUR/USD
A partire da giovedì 2 febbraio anche il cambio EUR/USD ha subito un’inversione di tendenza delineando una discesa fino al minimo di oggi a 1,0655. Gli investitori internazionali hanno reagito alle possibili conseguenze sul piano geopolitico acquistando dollari statunitensi che vengono considerati una valuta rifugio durante i periodi di incertezza.
Il movimento al ribasso è stato però anche acuito dalla possibilità di un rialzo dei tassi di interesse da parte della Fed maggiore delle aspettative fattore quest’ultimo che sarà confermato dal dato sull’inflazione USA in pubblicazione domani.
Un calo dell’indice dei prezzi al consumo minore delle attese degli operatori potrebbe delineare un approccio più duro da parte dell’istituto monetario statunitense con possibili reazioni al ribasso per la coppia EUR/USD.
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