Quotazioni petrolio in rialzo su ottimismo Cina

Il caso

Oggi i benchmark petroliferi sono in salita con il WTI che mostra una crescita del +3% a $76,14 mentre il Brent del Mare del Nord è in rialzo al +2,64% fino a $80,70. A spingere gli acquisti sui futures del greggio sono le notizie sulle riaperture in Cina, il più grande importatore al mondo di questa materia prima.

Il paese ha infatti abbandonato la sua politica di zero tolleranza sul Covid-19 anche se il numero dei contagiati ha raggiunto nuovi massimi. Nonostante ciò, il governo di Pechino ha finalmente deciso di intraprendere un programma di convivenza con il virus in modo da non deprimere troppo l’attività economica.

Infatti, il weekend scorso il paese ha aperto i suoi confini per la prima volta in tre anni in vista del nuovo anno lunare che vedrà un aumento dei viaggi interni intorno ai 2 miliardi di persone, il doppio dell’anno scorso.

Tuttavia, sul forte rialzo delle quotazioni pesa anche l’ottimismo degli investitori verso le condizioni macroeconomiche e la possibilità di evitare una recessione nel breve termine. I dati sull’economia americana, pubblicati venerdì, hanno indicato un aumento minore delle attese per quanto riguarda la crescita dei salari cosa che fa ben sperare gli investitori per quanto riguarda la discesa delle pressioni inflazionistiche.

Nonostante ciò, il recente breakout rialzista segue un forte ribasso avvenuto all’inizio dell’anno (con cali dell’ordine dell’8%) che è risultato il peggiore dal 2016.

I guadagni di oggi non offuscano però i timori su un prossimo calo della domanda di greggio a causa di un rallentamento economico nel breve termine dovuto alle politiche monetarie restrittive delle banche centrali ma anche all’aumento dei casi di Covid in Cina.

Le previsioni sul petrolio

Dal punto d vista grafico, il WTI potrebbe continuare a mostrare una certa lateralità tra i massimi di $81,55 (toccati il 3 gennaio) e i minimi di $72,61, bottom del 5 gennaio. Detto ciò, il trend primario rimane ribassista.

Tuttavia, numerosi acquisti potrebbero avvicinare le quotazioni fino ad obiettivi di breve termine fissati a $76,84, massimi del 4 gennaio e soglia molto significativa.

Al contrario forti vendite spingerebbero le quotazioni a ridosso del sostegno posto a $72,61, minimo del 5 gennaio mentre gli obiettivi short di medio termine sono fissati al supporto di $70,53, bottom del 12 dicembre.

Per quanta riguarda il Brent, invece, le ultime settimane del 2022 hanno visto una modesta crescita all’interno di un canale rialzista che ha però subito un repentino stop nelle prime sedute di contrattazione dell’anno.

Una subitanea risalita oltre gli $81,85 potrebbe portare le quotazioni fino al primo obiettivo di $83,84, sfondato al ribasso il 3 gennaio.

All’opposto, un breakout ribassista porterebbe le quotazioni sul supporto fondamentale di $77,83, sostegno che ha ceduto lo scorso 5 gennaio, e primo indicatore che potrebbe accelerare una discesa verso il supporto di $75,51, bottom del 12 dicembre.

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