Crisi FTX: il contagio si espande, il crypto-lender BlockFi va in default
Prima il crollo di FTX ora BlockFi ha iniziato le procedure per il Chapter 11. Forti vendite ieri, oggi le cripto cercano di evidenziare un rimbalzo.
Il caso
Ieri il crypto-lender BlockFi ha iniziato le pratiche per la bancarotta assistita (Chapter 11) diventando solo l’ultima vittima - per ora - del collasso dell’exchange FTX.
La società, che era stata finanziata anche dal venture capitalist Peter Thiel (il co-fondatore di PayPal) e l’anno scorso era stata valutata ben $4 miliardi, ha dovuto interrompere sia i prestiti sia i prelievi.
A luglio scorso, BlockFi aveva subìto numerose perdite dovuto al crollo del “crypto hedge fund” Three Arrows Capital che aveva innescato un salvataggio proprio da parte di Sam Bankman-Fried patron di FTX.
Tuttavia, dopo il default del suo “angelo custode” FTX anche BlockFi non ha potuto evitare la bancarotta a causa di un’improvvisa crisi di liquidità.
I primi dettagli mostrano che la società ha più di 100mila creditori con un indebitamento totale di ben $10 miliardi. BlockFi ha inoltre ammesso di avere una grossa esposizione nei confronti di FTX, il suo secondo più grande creditore con ben $275 milioni.
Il suo più grande creditore, invece, risulta essere Ankura Trust, una struttura societaria basata nel New Hampshire che detiene crediti per conto dei suoi beneficiari per un totale di $729 milioni.
Tra i creditori spicca anche la SEC (Securities and Exchange Commission, la commissione di Borsa statunitense) che dovrebbe ricevere $30 milioni - parte di un accordo da $100 milioni stabilito fra le parti in causa dopo un’accusa delle autorità verso BlockFi per aver offerto conti fruttiferi senza averli registrati adeguatamente.
Al momento BlockFi detiene una liquidità di $257 milioni, necessari a permettere l’operatività giornaliera della società durante il processo di bancarotta.
Gli effetti sul mondo cripto
Ieri il Bitcoin ha subìto un leggero calo dopo l’uscita della notizia (-0,46%) che lo ha portato a $16.147, Oggi sia Bitcoin che Ether sono in ripresa rispettivamente del +1,87% e del +3,56% a $16.545 e $1.216.
I forti acquisti diretti verso il mondo delle criptovalute vogliono cogliere le opportunità delle quotazioni molto basse sperando in un rialzo nel medio termine nonostante quest’anno sia Bitcoin sia Ether risultino in calo del -61% e del -63% rispettivamente.
Quali conclusioni?
L’universo delle criptovalute è stato posto di fronte a numerosi interrogativi durante questo 2022 dove il focus degli investitori ha dovuto spostarsi verso asset meno rischiosi in risposta al mutamento dello scenario macroeconomico.
A questo punto, sorge però il dubbio del tutto fondato, che effettivamente le valutazioni durante il picco del 2021 avevano raggiunto un livello privo da ogni fondamentale.
Gli investitori, esperti e non, si erano fatti abbagliare dalle aspettative di guadagni facili durante un periodo in cui battere il mercato diventava particolarmente complicato (e con i rendimenti obbligazionari molto bassi o negativi).
Tuttavia, ora le preoccupazioni degli investitori più cauti sono diventate realtà anche se solo il futuro potrà dirci l’entità della voragine che si sta creando all’interno del mondo delle criptovalute.
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