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Indici mondiali tornano a temere il coronavirus, apertura in ribasso per l’Europa

Le dichiarazioni di Fauci al Senato Usa hanno gettato un’ombra sugli azionari globali proprio quando le principali economie si preparavano a ripartire. Attesi oggi il discorso di Powell alla Fed e il report Opec

Jerome Powell Fonte: Bloomberg

Mattinata di dai macro per il Regno Unito, dove prima dell’apertura dei mercati l’Office for National Statistics ha pubblicato il Pil relativo al primo trimestre del 2020, oltre alla produzione industriale e a quella manifatturiera.

Nell’ultimo mese il prodotto interno lordo è sceso del 5,8%, il crollo più repentino dal 1997, quando è iniziata la raccolta dati. Nei primi tre mesi del 2020 la contrazione è stata del 2%, leggermente migliore rispetto alle aspettative che la volevano al 2,5%, che diventa l’1,6% rispetto al primo trimestre del 2019. Negativa, ma anche in questo caso migliore delle aspettative, anche la produzione manifatturiera, che a marzo ha registrato una contrazione del 4,6% rispetto ad attese di almeno il 6%.

D’altra parte, i dati di stamattina non promettono nulla di buono per il secondo trimestre, considerando che nel Regno Unito le misure di lockdown sono entrate in vigore il 23 marzo e che sono destinate a durare almeno fino alla fine del mese. La Bank of England ha stimato un crollo del Pil pari al 14% in tutto il 2020 – il 25% solo nel secondo trimestre.

Come hanno aperto gli indici europei?

Attesi più tardi in mattinata anche la produzione industriale dell’Eurozona e, nel pomeriggio, l’indice dei prezzi alla produzione e il dato sulle scorte di petrolio greggio negli Usa.

Le Borse europee hanno iniziato la giornata in rosso, allineandosi ai futures di Wall Street che, dopo l’audizione di ieri al Senato Usa dell’esperto virologo della Casa Bianca Anthony Fauci, tornano a temere un'impennata di nuovi casi di coronavirus nel momento in cui si dovesse dare il via libera alle attività economiche per riaprire.

Al momento Parigi perde l’1,88%, Francoforte lascia sul terreno il 2,07%, Londra segna -1,36%, Milano viaggia in ribasso dell’1,58%.

A trainare verso il basso Piazza Affari sono Exor, che perde il 3,74% dopo aver visto sfumare la fusione di Covea e PartnerRe, attive nel comparto assicurativo: il cda ha fatto sapere che sarebbero venuti meno i termini negoziati in occasione del memorandum of understanding siglato il 3 marzo.

Male anche Fca (-2,13%) e Unicredit (-2,12%), mentre in mattinata l’Antitrust ha aperto un’indagine per determinare l’impatto della fusione tra Intesa Sanpaolo e Ubi Banca.

Come si prospetta la giornata negli Usa?

Gli occhi dei mercati oggi sono puntati sul discorso del presidente della Federal Reserve Jerome Powell. Nelle ultime ore il dollaro si è indebolito nei confronti dell’euro (EUR/USD a 1,0834) e dello yen (USD/JPY (大口) a 107,029), dopo il calo dell’inflazione registrato ieri. Powell parlerà alle 15:00 italiane.

Attenzione anche al prezzo del petrolio: oggi l’Opec pubblica il suo report mensile dopo che, ieri, l’Arabia Saudita ha annunciato di aumentare unilateralmente i tagli alla produzione di greggio. Al momento il prezzo del petrolio viaggia in leggero ribasso, con il Wti a 25,33 dollari al barile e il Brent a 29,11.

Quali sono le ultime notizie dall’Asia?

L’incertezza sul mercato Usa ha provocato ripercussioni soprattutto in Giappone, dove il Nikkei ha perso lo 0,49% e il più ampio Topix ha chiuso a -0,14%. Sopra la parità invece Shanghai, in rialzo dello 0,22%, Shenzhen a +0,54% e China A50, a +0,04%.

Il Kospi coreano guadagna quasi un punto percentuale, assestandosi a +0,95%, mentre l’Hang Seng viaggia in rialzo dello 0,47%.

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