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Mercati limitano i danni ad agosto. Saranno pronti a ripartire?

Dopo i violenti cali di inizio mese, i mercati azionari mondiali riescono a chiudere agosto con cali contenuti, nonostante permangano i rischi al ribasso.

Sono riuscite ad evitare il peggio le borse mondiali dopo le forti discese della prima parte di agosto. L'apertura a maggiori stimoli monetari da parte della Federal Reserve, comunicati dal numero uno Jerome Powell in occasione del simposio di Jackson Hole, sembrano aver placato le richieste degli investitori, nonostante la continua minaccia dei dazi reciproci tra Stati Uniti e Cina. Allo stesso tempo, gli operatori sembrano apprezzare la buona tenuta dei dati congiunturali a stelle e strisce, che mostrano certamente una migliore resilienza rispetto a quelli di altre aree geografiche.

Così dopo essere arrivate a perdere tra il 7 e il 10%, gli indici azionari sono riusciti a recuperare le perdite nelle ultime due settimane, limando i cali a poco meno del 2%.

Cosa aspettarsi negli ultimi quattro mesi dell'anno?

Nonostante permangano forti rischi al ribasso, ci aspettiamo che i mercati riprenderanno la corsa, con gli indici Usa che potrebbero aggiornare i nuovi massimi storici. Ma spieghiamo meglio, in ordine:

1. nonostante la partenza dei nuovi dazi reciproci, la guerra commerciale potrebbe avviarsi verso un epilogo positivo nei prossimi mesi. Trump potrebbe presto realizzare come il ciclo economico degli Usa rischi di deteriorarsi rapidamente proprio al ridosso delle elezioni di novembre 2020. La buona tenuta dell'economia Usa sinora è stata supportata dalla riforma fiscale del 2017, i cui effetti iniziano però a venire meno. Questo potrebbe portare a un rapido deterioramento a metà del prossimo anno, come testimonia già l'inversione della curva per scadenze americana;

2. la Federal Reserve si è mostrata sinora sempre pronta a recepire ogni segnale di rallentamento e potrebbe continuare con la sua politica di tagli dei tassi avviata a fine luglio. Così anche le altre Banche centrali del mondo, che hanno avviato una nuova fase ultra accomodante in scia ai segnali di deterioramento dell'economia;

3. la Brexit potrebbe andare verso un ulteriore rinvio, nonostante le minacce di Johnson su un No Deal. A tal proposito gli sviluppi dei prossimi giorni potrebbero dirci di più riguardo a cosa accadrà il 31 ottobre prossimo. L'unica cosa su cui il Parlamento inglese è riuscito ad ottenere una maggioranza nei mesi scorsi è stata quella del No Deal, pertanto potrebbero esserci azioni volte ad impedire un simile scenario.

Nonostante tutto, l'incertezza rimane alta e i prezzi dell'oro in qualche modo testimoniano ciò. Pertanto il contesto potrebbe apparire più volatile del solito.

Quando partirà l'accelerazione sui mercati?

Ci sono diverse date topiche da tenere sotto osservazione. La prima sarà a metà settembre, subito dopo il meeting Fed dove è atteso un nuovo taglio dei tassi. In quell'occasione sarà importante ascoltare Powell e vedere se lo scenario convince la Banca centrale Usa per cambio di rotta radicale e non semplicemente considerare questa fase come un aggiustamento di metà ciclo. Poi sarà importante vedere se i progressi sul fronte commerciale spingeranno Trump a fare marcia indietro sui dazi in partenza il primo ottobre e infine le trimestrali Usa.

Il superamento indenne di questi ostacoli potrebbe aprire a un'accelerazione fino a dicembre almeno.

Quale livelli guardare sull'S&P500?

Il principale indice azionario mondiale ha fermato per ora la corsa su 3.027 punti a fine luglio. ma siamo convinti di poterlo vedere segnare dei massimi a 3.150 punti entro la fine dell'anno.

Per ora i timori di nuovi cali li lasciamo alle spalle, nonostante tutto. Solo il prossimo anno potremmo assistere a una marcata correzione che potrebbe far vacillare anche questo rally che dura ormai da oltre 10 anni.

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