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Azioni Fca vs azioni Renault: chi guadagna di più? Si torna a parlare di fusione

Oltre 30 miliardi di capitalizzazione ed ipotesi di dividendo straordinario: Fiat Chrysler riapre ai francesi (partecipazione statale sopra il 15%). Titolo Fca bene a Piazza Affari; titolo Renault più che positivo a Parigi.

Fca-Renault Fonte: Bloomberg

FCA-Renault, si torna a parlare di fusione e, dunque, di un nuovo colosso del settore auto, che salirebbe direttamente al terzo posto della classifica mondiale per dimensioni di business. I colloqui tra le due big del settore automobilistico europeo “possono essere ripresi dopo che si è ricreata la fiducia (con Nissan)”, ha affermato in mattinata il ministro dell'economia, Bruno Le Maire, che a breve dovrebbe incontrarsi col presidente di Renault, Jean-Dominique Senard, per valutare eventuali strategie di fusione.

Positiva la reazione del titolo Renault, in crescita a Parigi dell’1,5%. Minor entusiasmo, invece, sul titolo quotato a Milano, con Fiat che ottiene circa un mezzo punto percentuale di guadagni.

Fusione Fca-Renault e la quota (scomoda) dello Stato

Lo stop imposto dal Governo alla trattativa (dopo che la Francia aveva avanzato richieste invise al gruppo della famiglia Agnelli) Senard aveva fatto sentire la propria voce, strigliando le proprie autorità nazionali. Lo Stato francese, con una quota poco superiore al 15% della capitalizzazione di mercato, è azionista di maggioranza della compagnia automobilistica francese, fattore non di poco conto. Segue Nissan, come parte integrante dell’alleanza franco-giapponese, al 15%.

Renault detiene a sua volta il 43,4% della casa giapponese con la quale è legata (assieme a Mitsubishi) da una alleanza strategica.

Renault-Fca: le condizioni di Parigi, la posizione degli Agnelli

Nella notte tra il 5 ed il 6 giugno era stata Fiat Chrysler Automobiles a ritirare la propria offerta di fusione 50-50, non essendoci le “condizioni necessarie” da parte della Francia per portare a termine l’accordo. In tale occasione, Le Maire aveva posto una serie di condizioni necessarie alla finalizzazione del deal, tra cui che fossero preservati i siti industriali francesi (e gli annessi posti di lavoro), che la fusione fosse fatta come parte interante dell'alleanza con Nissan, che gli interessi francesi fossero ben rappresentati a livello di governance aziendale (contro l’interesse della famiglia Agnelli) e che il gruppo fosse attivamente coinvolto nei piani di progettazione delle future batterie europee.

Il Governo francese vorrebbe inoltre la sede operativa della compagnia post fusione a Parigi.

Numeri di Fca-Renault: una fusione da oltre 30 miliardi

"Come Stato non abbiamo mai messo il veto a questa operazione", ha risposto il ministro francese a chi lo accusava di aver interferito con la finalizzazione del progetto. Lo Stato "non ha fatto fallire il matrimonio tra Renault e Fiat. Abbiamo semplicemente chiesto, vedendo che Nissan non forniva il suo sostegno, cinque giorni supplementari per esaminare un'operazione da oltre 30 miliardi di euro di capitalizzazione", ha spiegato Le Maire. Lo stesso ha quindi ribadito la necessità di rafforzare anzitutto l'alleanza di Renualt con Nissan, potendosi quindi concentrare sulla fusione con Fca.

Nell’offerta preliminare di Fca era stata prevista la corresponsione di un dividendo straordinario per gli azionisti di Renault, come operazione preparatoria alla fusione. Una mossa atta a ricalibrare il divario attualmente esistente tra la capitalizzazione di mercato del gruppo italo-americano (attorno ai 18,5 miliardi) e quella di Renault (prossima a 15,9 miliardi).

Raccomandazioni sul titolo Fca

Dopo il no provvisorio alla fusione 50-50 diversi analisti si sono espressi sul titolo Fca, indicando a maggioranza un posizionamento di tipo hold, mantenere, sebbene crescano i movimenti in acquisto. Nello specifico, la media degli esperti censiti da Reuters ha fissato un prezzo obiettivo in area 14,80 euro per azione, superiore agli odierni 11,80 euro circa. Sul finire della scorsa settimana, Equita Sim ha portato il proprio giudizio a buy, acquistare, con un prezzo obiettivo a 14,50 euro.

Più generosa SocGen, che ha alzato l’indicazione target a 16,50 euro.

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