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Nexi, azioni in rally in vista di nuove fusioni: in arrivo società da oltre 150 milioni

A poche settimane dall’annuncio delle trattative con Sia, l’azienda di pagamenti online mette gli occhi anche sulla danese Nets. Obiettivo finale: una società leader in Europa. Azioni Nexi sfiorano il 7%

Grafico Fonte: Bloomberg

Nexi, azienda di pagamenti digitali recentemente balzata agli onori della cronaca finanziaria per le trattative con Sia, punta in grande.

Oggi le azioni Nexi brillano su una Piazza Affari dove gli operatori, così come in tutto il resto del mondo, guardano con apprensione alle elezioni negli Stati Uniti – in nottata si è verificato esattamente quello che le Borse temevano, ovvero un esito incerto della votazione.

Gli indici europei tengono duro e riescono a conquistare la parità (nonostante per altro dati macro sugli indici Pmi composito e manifatturiero peggiori del previsto in tutta l’Eurozona, ad eccezione della Germania) e il Ftse Mib si allinea al trend, con un rialzo a meno di mezz'ora dalla chiusura dell'1,89%.

Come si stanno muovendo le azioni Nexi?

Tra i titoli migliori di oggi spicca Nexi. Alle 16:00 e quotazioni avanzano del 6%, sfiorando i 14,32 euro per azione, sull’onda delle ultime dichiarazioni dell’amministratore delegato Paolo Bertoluzzo, intervenuto oggi al Salone dei pagamenti 2020.

All’inizio della settimana l’azienda aveva annunciato di aver dato il via a una trattativa esclusiva anche con l’omologa società danese Nets in vista di una fusione. Bertoluzzo prevede investimenti per oltre 300 milioni di euro annui all’indomani delle fusioni con l’italiana Sia e con la danese Nets, che permetteranno all’azienda di pagamenti elettronici di creare una forte presenza a livello europeo.

"Se guardiamo avanti, fra 5-10 anni, avremo 2-3 grandi player paneuropei... e noi assieme a Nets e Sia vogliamo che una di queste piattaforme sia italiana", commenta Bertoluzzo.

Cos’è Nets?

Tra i principali protagonisti sul mercato dei pagamenti digitali nel nord Europa, Nets conta su una rete di oltre 250 banche in tutta Europa e 700 mila affiliati. Nel 2019 ha raggiunto oltre 747 milioni di euro di ricavi, per un profitto da 123 milioni, mentre l’ebtda è ammontato a 198 milioni di euro.

Già da venerdì scorso indiscrezioni di stampa avevano lasciato trapelare la prospettiva di un nuovo merger in casa Nexi - favorita per l'acquisizione di Nets dopo che l'altra concorrente, la statunitense Global Payments, si era ritirata dalla gara.

Cosa prevede l’operazione Nexi-Nets?

Stando ai termini dell’accordo annunciato lunedì, l'operazione, carta contro carta, attribuisce a Nets un enterprise value di circa 7,2 miliardi di euro, se si guardano i valori di chiusura di venerdì delle azioni Nexi (13,2 euro). Lo stesso comunicato chiarisce come il periodo di esclusiva per arrivare a un accordo vincolante durerà dieci giorni.

L'operazione prevede un impegno di lock up di lungo periodo per gli attuali azionisti di Nets, incluso il fondo Hellman & Friedman, e non prevede ricorso a ulteriore indebitamento. Il tutto porterà a sinergie stimate a 150 milioni di euro, che si andranno ad aggiungere a quelle generate dall'annunciata operazione di fusione tra Nexi e Sia.

A tal proposito Cdp Equity, azionista di maggioranza di Sia che, dopo l'operazione con Nexi, sarebbe dovuta diventare azionista di riferimento della nuova entità con il 25%, "ha manifestato il proprio supporto all'operazione, alla luce degli importanti benefici strategici, industriali che questa potrà generare".

L’accordo Nexi-Nets porterà a una diluizione della partecipazione di Cdp Equity al 17%, secondo due fonti vicine al dossier. Una delle due sostiene che la stessa Cassa Depositi e Prestiti sia in trattative per conservare almeno il 20% della nuova entità che si verrebbe a creare.

Cosa cambierà nei pagamenti digitali dopo il coronavirus?

La pandemia di covid-19 e conseguente lockdown hanno comportato un calo in generale delle spese e, dunque, dei pagamenti in digitale, crollati dall’inizio dell’anno del 50%-60%. Durante l’estate, quando sembrava che il peggio fosse passato, il volume dei pagamenti con carta è tornato ai livelli pre-pandemia, salvo poi scendere di nuovo da inizio settembre.

Sintomo di un’economia ancora in difficoltà, dunque (come testimoniano anche i dati macro di oggi), ma qualcosa potrebbe muoversi già nei prossimi mesi. Con il Decreto Agosto il governo ha infatti implementato una serie di incentivi per i pagamenti digitali, incluso un bonus sotto forma di rimborso sui pagamenti cashless.

Nello specifico, dal primo dicembre sarà possibile accumulare pagamenti fino a un massimo di 150 euro – un periodo di sperimentazione che vedrà i primi bonus (del 10%) corrisposti a partire da febbraio 2021.

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