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Fca: accordo per la vendita di Magneti Marelli. Titolo vola a Piazza Affari

Un deal da 6,2 miliardi di euro quello siglato da Fiat Chrysler con la holding giapponese Ck, che porterà il fatturato del gruppo a 15,2 miliardi. L'accordo si compirà entro la prima metà del 2019. Assicurati i livelli di occupazione in Italia.

Fca
Fonte Bloomberg

Fiat Chrysler Automobiles sigla l’accordo definitivo per la cessione a Calsonic Kansei di Magneti Marelli. L’annuncio, giunto ai mercati nella primissima mattinata di lunedì, segue un iter di trattative che da mesi impegna la casa automobilistica italo americana col gruppo giapponese controllato dal fondo americano Kkr.

Decisamente positiva la reazione del listino milanese, con il titolo Fca che apre la giornata con un rialzo del 6,5%.

Entro la prima metà del 2019 Magneti Marelli passerà alla Ck Holdings, holding di Calsonic Kansei, tra i principali fornitori nipponici di componentistica. Il costo complessivo dell'operazione è stato fissato a 6,2 miliardi di euro, più di quanto il mercato si aspettasse. La nuova Marelli Calsonic Kansei avrà un fatturato complessivo di 15,2 miliardi di euro, suddivisi su circa 200 impianti produttivi in Europa, Giappone e America.

La azienda combinata avrà a capo Beda Bolzenius, l’attuale Ceo di Magneti Marelli. Anche Ferrari (che nelle ultime ore ha subito un taglio del prezzo obiettivo a 150 dollari da parte di UBS) siederà nel Cda. Fiat Chrysler ha in essere un contratto di fornitura pluriennale con Magneti Marelli Ck Holdings.

La vendita non avrà effetti sul marchio e non dovrebbe impattare sui livelli occupazionali: in Italia si contano 9.981 dipendenti, negli stabilimenti in Piemonte, Campania ed Emilia Romagna. La sede centrale resterà a Corbetta, in provincia di Milano.

"L'operazione" hanno sottolineato le società in un comunicato congiunto, "rappresenta un'opportunità unica di combinare due business di successo per creare uno dei principali fornitori mondiali indipendenti di componenti automobilistici (...). L'integrazione è un passo decisivo verso l'ambizione strategica di entrambe le aziende di diventare un fornitore di primo piano, diversificato a livello globale. L'azienda combinata sarà meglio posizionata per servire i suoi clienti in tutto il mondo grazie alle sue più grandi dimensioni, alla sua forza finanziaria e alla natura altamente complementare delle loro linee di prodotti e della loro presenza geografica".

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