PREVIEW TRIMESTRALI USA
Mercoledì sera saranno pubblicati i dati finanziari del gruppo leader nel mondo AI. Volatilità attesa molto elevata
Mercoledì 19 novembre in serata dopo la chiusura di Wall Street, il colosso delle GPU, Nvidia, pubblicherà i risultati del terzo trimestre dell’anno fiscale 2026, la trimestrale più attesa per l’intero settore tecnologico. Non è solo una questione di conti: dopo aver superato i 5.000 miliardi di dollari di capitalizzazione (ora si trova tuttavia a 4.600 miliardi), Nvidia è diventata la variabile che più di ogni altra condiziona l’umore dei mercati globali e la narrativa sull’intelligenza artificiale.
Ci aspettiamo ricavi vicini ai 55 miliardi di dollari, in aumento di oltre 55% su base annua, e un EPS adjusted a 1,26 dollari. Sale la pressione sul CEO, Jensen Huang, chiamato a confermare che il boom dell’AI non è solo hype ma un ciclo pluriennale che segna record e continuerà a segnarli.
La voce che sarà più osservata rimane il segmento Data Center, che nel secondo trimestre aveva toccato 41,1 miliardi di dollari su ricavi totali di 46,7 miliardi di dollari. Per il 3T il mercato si aspetta un ulteriore salto fino a circa 49,5 miliardi, pari a quasi il 90% del fatturato totale. Sarebbe una crescita eccezionale: quasi +20% trimestre su trimestre. Il grande interrogativo è se questo ritmo sia davvero sostenibile oppure se gli hyperscaler stiano iniziando una fase di “digestione” dell’enorme capacità GPU già installata.
In conferenza stampa, analisti e investitori cercheranno segnali sulla velocità del ramp-up della nuova architettura Blackwell (GB200, NVL72). Essendo la generazione destinata a diventare la principale fonte di ricavi nei prossimi anni.
Un punto chiave sarà la visibilità pluriennale sul portafoglio ordini di Nvidia. Negli ultimi mesi si è parlato di ordini potenziali che supererebbero i 500 miliardi di dollari tra contratti, prenotazioni e impegni formali da parte di alcune imprese (fornitori di servizi di cloud). Questo numero, se confermato, riduce moltissimo l’ansia degli investitori per la "bolla AI": se i clienti firmano ordini miliardari con visibilità di diversi anni, il mercato non può ignorare la forza strutturale della domanda.
A questo si aggiunge il quadro degli investimenti da parte dei big del settore tech. Microsoft, Google, Amazon, Meta e altri operatori hanno annunciato piani di spesa cumulati nell’AI superiori a 1.600 miliardi entro la fine del decennio. La grande domanda per gli investitori è se questi piani resteranno invariati anche in condizioni macro più incerte.
Oltre ai numeri di fatturato, sarà cruciale osservare i margini. Nel 2T il margine lordo era sceso al 72,4%, penalizzato dai costi legati alle restrizioni verso la Cina. Per il 3T il mercato si attende un recupero, sostenuto dalle piattaforme Blackwell.
Sul fronte Cina, Nvidia parte ormai da uno scenario di ricavi prossimi allo zero nei chip AI avanzati, dopo che il ban USA ha ridotto una quota di mercato che era pari al 95% solo due anni fa. Il management potrebbe accennare allo sviluppo di varianti “depotenziate”, ma la Cina non rappresenta più un elemento materiale nei numeri attesi. Molto più rilevante è capire se la frammentazione tecnologica possa aprire spazio alla concorrenza cinese sui modelli e sulle soluzioni hardware.
La narrativa pubblica è dominata dal data center, ma il business gaming sta vivendo un ritorno di forza. Nel 2T i ricavi sono saliti a 4,3 miliardi, +49% su base annua, trainati dalle nuove RTX serie 50, dagli abbonamenti al proprio servizio streaming Geforce Now e dalla crescente domanda di capacità AI locale.
Sul fronte software, Nvidia sta progressivamente trasformandosi in un fornitore di piattaforme complete: CUDA, librerie AI, Nvidia Enterprise, networking, sistemi end-to-end. Ogni dettaglio sulla crescita della componente software sarà importante, perché un’espansione dei ricavi ridurrebbe la ciclicità percepita del business e aumenterebbe i multipli di valutazione.
Nvidia controlla ancora tra l’80% e il 90% del mercato degli acceleratori AI, ma la competizione cresce rapidamente. AMD ha presentato roadmap aggressive, con l’obiettivo di conquistare quote significative nei prossimi anni grazie alle serie MI300 e successive. Qualcomm punta sulla frontiera dell’AI on-device, mentre AWS continua a sviluppare acceleratori proprietari come Trainium. Nel frattempo, il mercato cinese sta accelerando lo sviluppo di GPU locali per compensare il divieto di importazioni di GPU sofisticate.
Qualsiasi commento del management sul confronto con AMD, sulla maturità dell’ecosistema software dei competitor o sulle tempistiche della generazione post-Blackwell (Rubin) sarà attentamente soppesato dagli investitori.
Dato il peso del titolo negli indici globali, la reazione del mercato può essere molto ampia. Possiamo delineare tre scenari:
La trimestrale del 19 novembre non dirà solo come sta andando Nvidia, ma come sta andando l’intero ciclo di investimento globale nell’intelligenza artificiale. In un contesto in cui molti studi continuano a segnalare un ritardo tra spesa e ritorni economici dell’AI, i numeri e il tono del management avranno un impatto immediato su valutazioni, aspettative e posizionamento degli investitori.
Nvidia non è più un semplice produttore di GPU: è diventata l’indicatore anticipato della fiducia nelle tecnologie che potrebbero plasmare l’economia dei prossimi dieci anni. Per questo il 19 novembre sarà più di una trimestrale. Sarà un referendum sull’intera narrativa super-ottimistica sul mondo dell'intelligenza artificiale.
Il supporto a $188,18 (EMA50) è stato violato al ribasso: il segnale è negativo e conferma l’indebolimento di breve. I prezzi si attestano ora a $187,12 con minimo intraday a $186,55: finché restiamo sotto $188,18, il bias rimane fragile.
Resistenze: $188,18 (ex supporto/EMA50, ora resistenza di breve) e $194,00 (trigger di recupero).
Supporti: $186,55 (minimo intraday); poi $183,84 e $180,40 (bottom del 13 e 17 novembre).
Ribassista (principale): permanenza sotto $188,18 e break-down di $186,55 → probabile estensione verso $183,84 e quindi $180,40.
Rialzista (contrario): recupero di $188,18 (EMA50) → primo segnale di alleggerimento; sopra $194,00 → riapre spazio per un nuovo attacco a $201,56.
Sintesi: la rottura di $188,18 (EMA50) ha incrinato il quadro; finché l’area $188–$189 non viene riconquistata, restano favoriti gli sviluppi verso $183,84/$180,40.