Utilizziamo i cookie per migliorare la tua esperienza di navigazione. Proseguendo su questo sito ci autorizzi a usare i cookie. Puoi scoprire di più sulla nostra policy sui cookies qui.
Banche italiane sotto pressione, nel primo giorno di contrattazione successivo agli stress test europei. Nonostante la promozione di Intesa Sanpaolo, Unicredit, Ubi banca e banco BPM da parte dell'autorità bancaria europea (Eba), i titoli del settore soffrono a Piazza Affari, che perde a sua volta circa mezzo punto percentuale.
A pesare sul comparto è stato il giudizio di Goldman Sachs, che ha rivisto a ribasso il merito di Intesa Sanpaolo e BPER, dichiarando: "Abbiamo tagliato le nostre stime sull'eps fino al 10% per le due grandi banche e fino al 25% per gli istituti di credito più piccoli".
Il broker ha abbassato la view sulla prima banca italiana da neutral a sell, con target price a 1,95 euro per azione, modificando analogamente la valutazione su BPER da neutral a sell, con taglio del prezzo obiettivo a 3 euro.
Goldman Sachs taglia il giudizio di Intesa: pesano le prospettive macro
Secondo Goldman Sachs, sebbene Intesa sia ora una delle banche più redditizie, riconosciuta tra le migliori anche a livello europeo, sui suoi risultati peserà il deterioramento dello scenario macroeconomico italiano.
Come reso noto dal gruppo lo scorso venerdì, alla base del taglio delle stime sulle banche italiane vi sarebbero il calo della crescita dei prestiti, l’incremento dei costi di finanziamento e la fine del piano di finanziamento a lungo termine Tltro da parte della Bce.
GS ha invece confermato il proprio giudizio buy su Unicredit, unico istituto italiano ad ottenere tale valutazione.
Nonostante la spunta verde da parte dell’Eba, Ubi, prima di Banco BPM, è risultata tra le peggiori delle 48 banche esaminate dall’autorità europea in caso di scenario avverso. Il titolo perde attorno a mezzogiorno l’1,60%. Male anche Intesa (-2,20%), UniCredit (-1,60%) e Banco BPM (-3,40%).
Mentre proseguono i dialoghi tra l’Italia e le istituzioni europee relativi alla riforma di bilancio 2019, entro il 13 novembre il ministero dell'economia, Giovanni tria, risponderà, su richiesta di Bruxelles, agli ultimi rilievi Ue sul rispetto dei criteri di debito e disavanzo.