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I CFD sono strumenti complessi ad alto rischio di perdita di capitale dovuto alla leva. 74% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro a causa delle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valutate se potete permettervi di correre l’elevato rischio di perdere il vostro denaro. Le opzioni e i certificati sono strumenti finanziari complessi ad alto rischio di perdita di capitale. Il vostro capitale è a rischio. I CFD sono strumenti complessi ad alto rischio di perdita di capitale dovuto alla leva. 74% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro a causa delle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valutate se potete permettervi di correre l’elevato rischio di perdere il vostro denaro. Le opzioni e i certificati turbo sono strumenti finanziari complessi ad alto rischio di perdita di capitale. Il vostro capitale è a rischio.

I canali

Se osserviamo un grafico, possiamo notare che congiungendo due o più minimi crescenti è possibile ottenere una linea che fa da supporto al rialzo dello strumento finanziario che stiamo trattando. Allo stesso modo possiamo congiungere due o più massimi decrescenti ed ottenere una linea che, in questo caso, funge da resistenza. Queste linee di tendenza sono conosciute dagli analisti grafici con il nome di trendline.

Vediamo un esempio nel grafico che segue:

La linea blu discendente, come si può notare, funziona da resistenza, ovvero demarca una zona in cui i prezzi in trend ribassista trovano un evidente ostacolo alla prosecuzione del rimbalzo. La linea verde ascendente, funziona, invece, da supporto, tende cioè a sostenere i prezzi nel loro rialzo.

La trendline, in pratica, è null’altro che una linea di supporto e di resistenza 
dinamica che sostiene i prezzi nel primo caso, o li respinge nel secondo.

Il trader spesso utilizza i livelli identificati dalla trendline per aprire o chiudere le proprie operazioni. Dalla trendline si può passare al canale di prezzo, tracciando una parallela ad una trendline sia di supporto che di resistenza. Si ottiene così una fascia di prezzo in cui è probabile che i prezzi possano oscillare per un certo periodo, prima di rompere al rialzo o al ribasso il canale medesimo.

Torniamo al grafico precedente e vediamo nell’immagine che segue come, tracciando delle semplici parallele alle trendline già esistenti, si possano ottenere i canali in cui i prezzi tendono ad oscillare, rimbalzando dalla trendline inferiore a quella superiore.

Come sempre, però, una cosa è vedere i canali su un grafico già formato, altra è essere in grado di identificare un canale man mano che i prezzi si formano, per poterne sfruttare appieno le potenzialità dal punto di vista operativo.

Vediamo allora come procedere con un esempio reale. Quello nell'immagine che segue è un grafico del Future Euro Stoxx50, intraday a 5 minuti, ma il concetto è applicabile a qualsiasi timeframe. Neppure ci importerebbe sapere di quale strumento stiamo parlando: imparato il metodo si può poi applicarlo a qualsiasi grafico (azioni, indici, valute, commodities ecc. ...).

Nel grafico si traccia prima la trendline di resistenza, passante per i primi due massimi cerchiati in blu. Quindi non appena si è verificato il minimo cerchiato in rosso, e si è avuta una reazione dei prezzi, si plotta la parallela alla 
trendline superiore, passante per il minimo appena individuato. La linea tratteggiata rappresenta un precedente canale che, siccome violato al ribasso, è stato poi abbandonato.

Una volta tracciata la parallela e ottenuto il canale, l’aspettativa è che i prezzi si dirigano verso la parte superiore del canale medesimo. Quindi, se abbiamo fatto bene i compiti, possiamo anche pensare di acquistare sulla parte bassa del canale e chiudere la posizione, ad esempio, sulla trendline superiore. La raccomandazione è di operare sempre in direzione del trend (in questo caso rialzista). Vediamo cosa succede:

I prezzi si sono repentinamente portati a toccare la trendline superiore (3 test) per esserne ancora respinti sino al nuovo test della parte inferiore del canale (2 test). Assistiamo anche alla formazione di una flag rialzista, classica figura di ri-accumulazione, che normalmente prelude alla continuazione del trend. 
A questo punto il trader potrebbe intervenire al rialzo, confidando che i prezzi arrivino quantomeno a testare la parte alta del canale, per poi eventualmente romperlo e proseguire il trend rialzista già in atto.

Fin qui tutto da manuale. I prezzi ancora una volta si sono portati a testare la parte superiore del canale. E ora ?
Certo il gioco non può continuare all’infinito e prima o poi dobbiamo attenderci che succeda qualcosa. Il trend in essere e la formazione a flag (di continuazione del trend) ci farebbero propendere per una rottura rialzista. Ovviamente ci si può aiutare con altri strumenti. Ad esempio può essere utile un oscillatore, per valutare eventuali divergenze con i prezzi che sarebbero il sintomo di un affaticamento del trend.
Osserviamo il successivo sviluppo dei prezzi che ci daranno occasione di sviluppare un ulteriore concetto di analisi tecnica.

Possiamo vedere che i prezzi (sull’uscita di un dato macroeconomico) hanno infine rotto la parte superiore del canale e, subito dopo, le prime prese di profitto hanno portato il future a testare nuovamente la trendline, questa volta dall’alto verso il basso. Questo movimento prende il nome di pullback ed è importante conoscerne la dinamica. Ciò in quanto, su tenuta della trendline superiore (che da resistenza è ora divenuta supporto), potrebbero essere aperte nuovo posizioni rialziste.

Un caso da manuale, questo, tratto dal mercato reale che ci fa comprendere come anche solo utilizzando semplici concetti di analisi tecnica sia possibile fare trading in modo profittevole, a patto di gestire opportunamente la posizione e di utilizzare uno stop loss adeguato, il che equivale a chiudere l’operazione se il mercato non va dove pensiamo.

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