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Quotazioni sul Ftse Mib deboli, il comparto oil aspetta l’Opec+

Proseguono i cali sul Ftse Mib, attenzione ai titoli industriali e ai petroliferi (Eni -1,89% sui ribassi del barile). Dollaro ai massimi da un mese, tasso su T-Bond decennali di nuovo in area 1,42%

Operatori di Borsa Fonte: Bloomberg
  • Alle 10:39 il Ftse Mib perde lo 0,29%, debole il settore petrolifero con Eni in calo dell’1,63% e Saipem a -1,89%
  • Leggermente sopra la parità il resto degli azionari europei: Cac 40 +0,06%, Dax +0,09%, bene il Ftse 100 a +0,25%
  • Dollaro ai massimi da un mese su calo dei rendimenti bond Usa, EUR/USD in calo a 1,2005

Avvio cauto per le quotazioni del Ftse Mib, che ritraccia i rialzi con cui ha dato il via la mese di marzo e, a mezz’ora dall’apertura, scende dello 0,29% pur riuscendo a mantenersi al di sopra della soglia dei 23.000 punti (23.197 alle 9:35).

L’indice Mib si allinea al resto delle Borse europee: lo Stoxx 600 oggi apre in ribasso dello 0,2%, il Ftse britannico cede in apertura lo 0,4%, il tedesco Dax è in calo dello 0,3%, il francese Cac 40 scivola dello 0,3% e lo spagnolo Ibex perde lo 0,4%. Nella prima mezz’ora di contrattazioni gli stessi indici riescono comunque a risalire sopra la parità, ma la giornata sui mercati resta carica di elementi in grado di aumentare la volatilità.

Ftse Mib in calo, attenzione al comparto petrolifero

Sull’indice di Milano la giornata non inizia bene per i titoli petroliferi, che scontano il calo del prezzo del petrolio (in nottata il Wti è sceso sotto quota 60 dollari al barile e al momento muove a 59,96 dollari, mentre il Brent perde l’1,21% e scende a 62,92 dollari). E così le azioni Eni perdono l’1,05% e le Saipem l’1,01%, in attesa del vertice Opec+ che, tra domani e giovedì, riunirà i principali paesi esportatori di greggio, in grado di decidere se continuare o meno all’attuale ritmo di tagli alla produzione – con conseguente aumento del prezzo del barile.

In calo anche Atlantia, che perde l’1,16% mentre il dossier per la concessione autostradale di Aspi resta aperto – la holding dei Benetton ha giudicato insufficiente l’offerta avanzata la settimana scorsa da Cassa Depositi e Prestiti, 9 miliardi di euro per il 100% di Autostrade per l’Italia. Gli advisor del gruppo avrebbero comunque preparato una lettera in cui si chiede a Cdp la disponibilità ad aprire il più rapidamente possibile una trattativa per cercare di migliorare la proposta.

In timido rialzo Stellantis dopo il dato sulle immatricolazioni di febbraio sono scese del 12,34% a 142.998 veicoli, secondo i dati del ministero dei trasporti. Secondo calcoli Reuters, la quota di mercato relativa al gruppo ex-Fca si è attestata a 41,3%. Le azioni Stellantis al momento viaggiano a +0,69%.

Bene anche il resto della galassia Exor, con Cnh che avanza dello 0,76% al pari del resto del comparto industriale – Buzzi +0,94%. Balzo in avanti anche per Recordati, che sale dell’1,01% ed è tra i migliori titoli sul Ftse Mib oggi.

Sul comparto bancario riesce a mantenersi leggermente al di sopra della parità UnicreditUnicredit, il cui cda si riunirà venerdì e già allora potrebbe decidere la lista dei componenti del nuovo board, che guiderà l’istituto di Gae Aulenti per i prossimi tre anni. Al momento le azioni Unicredit avanzano dello 0,05%.

Attenzione anche al Credito Valtellinese, le cui quotazioni avanzano dello 0,30% nel giorno in cui il ramo italiani di Credit Agricole ha acquistato ai blocchi un altro 1,14% del capitale, portando al 17,7% circa la quota potenziale detenuta nell'istituto lombardo.

Spread in leggero rialzo a 101 punti (+1,69%), mentre resta ancora alto il focus sull’andamento dei rendimenti sui titoli di stato, che negli ultimi giorni hanno subito le pressioni al rialzo dei T-Bond decennali Usa, recentemente balzati al massimo da febbraio 2020.

Le notizie dal resto dei mercati finanziari

  • Usa – In calo i futures su Wall Street, nonostante l’ottimismo con cui ieri i mercati statunitensi hanno accolto l’approvazione da parte della Camera dei Rappresentanti del pacchetto di stimoli fiscali da 1.900 miliardi di dollari, fortemente voluto dalla nuova amministrazione Biden. Gli azionari Usa minacciano dunque un avvio in calo rispetto al rally con cui hanno chiuso la seduta di ieri, quando il Nasdaq ha chiuso in calo di oltre il 2%, sulla scia della stabilizzazione del mercato obbligazionario. In nottata il tasso sul decennale statunitense è sceso a quota 1,42%.
  • Forex – Dollaro ai massimi da un mese e valute ad alto rendimento in calo, mentre gli investitori pesano i rischi legati al rialzo dei tassi dei titoli di stato che li spingono di nuovo verso gli asset rifugio. Focus sul dollaro australiano dopo che, nella tarda serata di ieri, la Banca centrale australiana ha lasciato i tassi di riferimento invariati allo 0,1% e si è detta pronta a potenziare il QE qualora fosse necessario. In calo le principali valute europee rispetto al dollaro, l’EUR/USDscende a quota 1,2005, il GBP/USD torna a 1,3867.

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