ORO NUOVI MASSIMI STORICI
L’oro tocca il nuovo record di 3567 dollari grazie alle attese di tagli dei tassi della Fed e alle incertezze geopolitiche
I prezzi dell’oro continuano a correre dopo un guadagno del 5% ad agosto, il mese più forte da aprile. Oggi l’oro ha toccato un nuovo massimo storico a 3567 dollari l’oncia, con un guadagno straordinario del 35% dall’inizio dell’anno. Questo rally eccezionale ha infranto numerosi record, portando il metallo prezioso a nuovi massimi storici più volte nel corso di quest'anno.
Il rally è spettacolare se confrontato con i mercati in generale. Finora hanno sovraperformato tutte le principali asset class, incluso il Bitcoin (+19%). Normalmente tassi d’interesse elevati penalizzano asset senza rendimento come oro e argento, ma in questo contesto di incertezza entrambi continuano ad attrarre massicci flussi di capitali.
La politica monetaria della Federal Reserve resta un driver cruciale per i prezzi dei metalli preziosi. Le aspettative di futuri tagli dei tassi hanno fornito un forte sostegno al rialzo dell'oro. Il mercato dei futures obbligazionari prezza al 92% la probabilità di un taglio a settembre e all’85% la possibilità di due o più tagli entro la fine dell’anno, mentre i funzionari Fed hanno dichiarato l’aumento dei rischi di disoccupazione e inflazione (in particolare Jerome Powell nel forum di Jackson Hole nel Wyoming anticipando una prossima riduzione del costo del denaro al momento al 4.25%-4,50%).
Tassi più bassi riducono il costo opportunità di detenere asset non remunerativi come l’oro e l’argento. Quando le banche centrali tagliano i tassi, la valuta nazionale perde attrattiva, spingendo gli investitori verso metalli preziosi come riserve di valore alternative.
I dati sul lavoro USA di questa settimana, in particolare i non-farm payrolls di venerdì, saranno decisivi per delineare la traiettoria futura della politica monetaria. Come avevamo già descritto in questo articolo.
I rischi geopolitici sostengono in modo significativo i prezzi dei metalli preziosi. Il forte rally di quest’anno è stato alimentato dai dazi imposti dal presidente Trump, che hanno spinto gli investitori a cercare rifugio in asset tangibili che mantengono valore nei periodi di incertezza politica.
Le tensioni commerciali tra USA e Cina aggiungono un ulteriore livello di rischio. L’enfasi di Trump sui dazi ha accresciuto la volatilità dei mercati, inducendo gli investitori a rifugiarsi nei metalli preziosi. Con la corte d’appello federale che ha dichiarato illegali gran parte dei dazi, cresce l’incertezza sugli effetti per gli Stati Uniti, mentre le relazioni con gli alleati sono già compromesse.
Un altro fattore chiave è il conflitto tra Russia e Ucraina: i colloqui tra Trump e Putin non hanno prodotto progressi. Un’eventuale de-escalation potrebbe ridurre l’interesse verso i metalli preziosi.
Altro elemento che ha aumentato l'appetibilità dell'oro è stato il meeting in Cina dove si sono incontrati le principali autorità di Cina, Russia, India, Corea del Nord e altri paesi dando l'idea di un possibile fronte molto unito contro l'Occidente.
Gli sviluppi politici recenti hanno sollevato dubbi sull’indipendenza della Federal Reserve. La rimozione della governatrice Lisa Cook per presunta cattiva condotta ha aumentato l’incertezza sulla stabilità delle politiche, spingendo l’indice del dollaro USA al ribasso e sostenendo i prezzi dei metalli.
Il crescente debito pubblico riduce inoltre l’attrattiva del dollaro come riserva di valore. L’indice DXY è sceso del 9% dall’inizio dell’anno, diventando un fattore importante di rafforzamento per l'oro.
Un sondaggio recente del World Gold Council mostra che il 73% delle banche centrali prevede di ridurre le riserve in dollari nei prossimi cinque anni, mentre il 76% intende aumentare quelle in oro. La domanda delle banche centrali rimane solida, con 123 tonnellate di acquisti netti nella prima metà del 2025. In particolare negli ultimi dati del World Gold Council sono state le banche centrali di India, Cina, Turchia, Polonia, Azerbaijan, Kazakhistan e Qatar a guidare gli acquisti di oro nel 2025. Il dubbio è molto forte che molti paesi abbiano deciso di modificare le proprie esposizioni nei confronti dei debiti di alcuni paesi occidentali (in particolare Stati Uniti e i paesi europei) per comprare oro.
L'accelerazione rialzista dell'oro ha portato i principali oscillatori di prezzo in situazioni di ipercomprato. Possibile nel breve delle leggere correzioni verso il basso. Manteniamo tuttavia le nostre prospettive rialziste postive di medio/breve termine. Crediamo che il superamento dei massimi storici a $3567 possa creare i presupposti per un ulteriore allungo in direzione di obiettivi ipotizzabili a $3600 e $3650. Discorso diverso in caso di cedimento del supporto a $3400.