NUOVO INDICE IG
L’aumento delle tensioni geopolitiche negli ultimi anni ha chiaramente favorito il rialzo dei corsi delle aziende del settore della difesa e questa tendenza potrebbe durare a lungo
Conflitti e tensioni geopolitiche non si fermano: Ucraina, rapporti difficili tra Russia e NATO, richieste da parte del presidente Trump di aumentare i bilanci militari della NATO, instabilità in Medio Oriente, problemi in Sud America (Venezuela), la corsa al riarmo della Germania e la competizione sugli armamenti nucleari tra USA, Cina e Russia. Tutto questo spinge governi e aziende a investire di più nella difesa — e in Borsa i titoli del settore ne hanno beneficiato. In particolare i titoli del settore europeo della difesa con i timori sul fronte orientale.
Senza dimenticare che numerosi fondi ESG europei hanno aumentato la loro esposizione alle azioni di questo settore. Dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia nel 2022, l’esposizione dei fondi azionari europei ESG all’aerospazio e difesa (A&D) è stata moltiplicata in media per 2,7 secondo i dati Morningstar. Circa il 43% dei fondi azionari europei ESG detiene ormai una certa esposizione all’A&D, riducendo così il divario con i fondi non ESG.
Un evento che ha sostenuto la performance dei titoli del settore in Europa è stato il boost di bilancio tedesco. Oltre al fatto che la Germania prevede di investire circa 120 miliardi di euro all’anno nelle infrastrutture pubbliche, è previsto un aumento progressivo della spesa per la difesa fino al 3,5% del PIL nel 2029 (pari in media a 160 miliardi di euro all’anno) e la crescita sarà rapida (2,4% del PIL nel 2025, 3% nel 2027). Queste spese andranno a beneficio dell’industria tedesca ma anche delle industrie europee del settore.
La Germania è tuttora impantanata in una fase di crescita economica molto debole, ma questi investimenti dovrebbero rilanciare la crescita del PIL nei prossimi mesi e anni.
Lo scenario auspicabile di un cessate il fuoco tra Russia e Ucraina potrebbe naturalmente comportare fasi di correzione sui mercati per i titoli del settore della difesa, ma gli investitori hanno ben compreso che i consistenti investimenti dell’Europa nella propria difesa, dopo anni di sottoinvestimenti, si dispiegheranno nel tempo: siamo in un ciclo duraturo di sostegno a questo settore chiave.
Nelle ultime settimane la competizione nucleare tra USA, Russia e Cina è entrata in una fase più esplicita. Il 29–30 ottobre 2025, alla vigilia di un vertice con Xi a Busan, il presidente USA Donald Trump ha ordinato al Pentagono di riprendere immediatamente i test nucleari, rompendo una moratoria che durava dal 1992: mossa pensata per “tenere il passo” con Russia e Cina e che rischia di scardinare i fragili equilibri di non proliferazione.
Mosca, intanto, alterna prove di forza e ammissioni: celebra nuovi test del siluro nucleare Poseidon ma riconosce che l’ICBM Sarmat non è ancora dispiegato, segno di limiti industriali dietro la retorica.
Sul fronte cinese, i dati SIPRI attestano un’accelerazione: almeno 600 testate a gennaio 2025 (+~100 in un anno) e centinaia di nuovi silos ICBM, a indicare il passaggio verso una postura più ampia della deterrenza.
L’architettura del controllo armamenti si sgretola: dopo la fine dell’INF nel 2019, la Russia dal 5 agosto 2025 non si considera più vincolata ai limiti su missili terrestri a raggio intermedio, aumentando i rischi in Europa.
Negli USA i costi della modernizzazione (B-21, sottomarini Columbia, nuova rete C2) esplodono: 946 miliardi di dollari stimati per il 2025–2034, +25% rispetto alle proiezioni precedenti, con criticità sul nuovo ICBM Sentinel.
Nel complesso, cresce una corsa qualitativa (precisione, vettori dual-use, prontezza) più che puramente numerica, in un contesto di minore trasparenza e maggior rischio di errori di calcolo nelle crisi regionali.
Tra gennaio e settembre 2025, l’indice Stoxx Europe Aerospace & Defense è salito di circa il 70%! Tenendo conto che aveva già registrato un forte rialzo nel 2023 e nel 2024.
Il BITA Defense and Security Index (BEDASI) offre ai trader un ampio indice azionario della difesa che traccia le principali società europee della difesa e della sicurezza, e include nelle sue prime 10 posizioni: Rheinmetall, BAE Systems, Rolls-Royce, Airbus, Safran, Thales, Leonardo, MTU Aero Engines, Saab e Kongsberg Gruppen ASA.
Tramite IG, questo indice può essere negoziato in modo flessibile con il EU Defense Index — sia al rialzo (long) sia al ribasso (short) — consentendo ai trader di reagire attivamente ai cambiamenti di mercato, che siano guidati dall’aumento dei budget per la difesa, dalle tensioni geopolitiche o dalle rotazioni settoriali. Grazie alla sua composizione diversificata, l’indice offre un’ampia esposizione al mercato europeo della difesa e della sicurezza senza dover puntare su singole azioni.
Poiché la spesa globale per la difesa continua a crescere e l’incertezza politica alimenta la domanda di tecnologie per la sicurezza, il Defense Stock Index rappresenta un modo efficiente per partecipare ai movimenti del settore e alle opportunità emergenti.