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Tutti pronti o quasi per l’appuntamento della Bce. Il mercato, che fino a ieri sembrava convinto di una revisione della forward guidance verso un atteggiamento meno accomodante, è stato spiazzato dai rumors riportati da Bloomberg.
Secondo l’agenzia, una fonte avrebbe rivelato che la Bce potrebbe ritoccare al ribasso le stime sull’inflazione di medio lungo periodo. Un elemento questo che ha indebolito solo temporaneamente l’euro, ma che ha incrementato l’incertezza sull’appuntamento di oggi.
Cosa aspettarsi? Rimaniamo convinti del fatto che la Bce apprezzerà il continuo miglioramento dei dati macro rimuovendo la frase secondo cui i tassi “potrebbero essere su livelli più bassi” e riducendo la portata dei rischi al ribasso (downside risks).
Queste indicazioni potrebbero non essere in grado di spronare in maniera sensibile l’euro, che già nel recente rally ha incorporato tali aspettative. Piuttosto, se tali aspettative dovessero essere disattese, è probabile che ci sia una forte reazione di debolezza sulla moneta unica.
Non solo Bce. A complicare il quadro nel pomeriggio ci sarà anche la testimonianza di Comey davanti al Senato, che potrebbe compromettere la posizione di Trump e coinvolgerlo in un eventuale impeachment.
Sul cambio EUR/USD, possibili discese potrebbero riportarlo anche in giornata al test importante di 1,1100, dove si incrociano sia la trend line che unisce i massimi decrescenti degli ultimi 12 mesi con quella che unisce i picchi crescenti del 2017.
Una perforazione di tale livello potrebbe riportarlo all’interno del canale rialzista in essere da inizio anno. Il supporto strategico è a 1,0780, dove rimane aperto il gap up post primo turno francese e dove passa la parte bassa del canale suddetto.
Per oggi, probabile che nelle fasi più concitate si assista alla rottura di 1,13, con primo target 1,1360. Confermiamo invece come target strategico 1,1450, dove passa la trend line ribassista che unisce i massimi di agosto 2015 con i picchi assoluti del 2016.