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Inflazione Italia al 9,1%, minore delle attese

Le pressioni inflazionistiche nel Belpaese sono salite meno delle previsioni del consensus sebbene l’indice core sia in crescita.

Fonte: Bloomberg

I risultati

Questa mattina l’Istat ha diffuso i dati sull’indice dei prezzi al consumo in Italia nel mese di febbraio con il valore headline che è aumentato del +9,1% su base tendenziale, minore delle stime preliminari ferme al +9,2% a/a. Il dato è comunque in rallentamento rispetto al +10% del mese di gennaio.

Su base mensile il CPI è aumentato del +0,2%, contro stime del +0,3%, mentre a gennaio era salito del +0,1%.

L’inflazione armonizzata è invece aumentata del +9,8% su base annuale (previsioni al +9,9%) ma indica un rallentamento rispetto al +10.7% del mese precedente. Su base congiunturale l’incremento è del +0,1% contro il +0,2% delle stime (a gennaio -1,5%).

Il calo generale dei prezzi al consumo è dovuto al ribasso dei prezzi dei beni energetici sia regolamentati sia non regolamentati che è però stato in parte controbilanciato dall’aumento dei prezzi dei beni alimentari, dei tabacchi e dei servizi ricreativi.

Accelera l’inflazione di fondo

Cattive notizie invece per quanto riguarda l’indice core che esclude i beni alimentari ed energetici. Questo è aumentato a febbraio al +6,3% a/a rispetto al +6% precedente mentre il valore che esclude i soli beni energetici è salito fino al +6,4%.

Fonte: Istat

Gli effetti sui mercati

Le Borse europee sono in modesto rialzo questa mattina sulla scia delle notizie positive sulla situazione di Credit Suisse. Alla pubblicazione del dato sull’inflazione l’Italy 40 accentua il calo fino ad un minimo di 25.595 punti prima di rimbalzare intorno a 25.750 punti.

L’eurodollaro è in rialzo rispetto al calo di ieri con il cambio che si attesta intorno ad area 1,0610.

Le previsioni

I dati sull’indice dei prezzi al consumo in Italia confermano un trend discendente per quanto riguarda l’inflazione headline anche se la preoccupazione riguarda ormai l’indice core. L’inflazione di fondo non solo rimane elevata ma mostra segnali di accelerazione indice che le attuali condizioni macroeconomiche stanno inducendo un rialzo dei prezzi dal lato della domanda.

I valori offriranno uno spunto per valutazioni più accurate da parte della BCE che oggi deciderà in merito al rialzo dei tassi di interesse che dovrebbe attestarsi a 50 punti base. Dal nostro punto di vista rimane necessaria un’azione aggressiva da parte della banca centrale che porterà a ridurre l’attività economica con effetti benefici sulla crescita dei prezzi nei paesi dell’Eurozona.

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