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Passo falso degli indici azionari mondiali in scia alle rinnovate tensioni commerciali tra Cina e Stati Uniti. Le vendite hanno condizionato nella notte i listini asiatici e nel corso della seduta si sono affacciate anche sugli indici europei e ora su quelli statunitensi.
Così, dopo la pausa della scorsa settimana, dove l'attenzione degli operatori è stata per lo più concentrata sulle Banche centrali, la guerra commerciale è tornata a rubare la scena. Il tema è molto importante, dato che coinvolge le principali economie del mondo. Anche le ripercussioni sull'economia reale sono immediate dato che un innalzamento delle tariffe potrebbe trasferirsi sui consumatori nell'arco di soli 3 mesi.
Per ora le vendite non sono così marcate e gli operatori colgono occasione per portare a casa i profitti dopo il recupero degli ultimi due mesi. Probabilmente in molti credono ancora nell'opportunità di tornare verso i massimi storici e che quella di Trump sia solo una strategia per spuntare il miglior accordo possibile per gli USA.
Non siamo ancora del tutto convinti che ciò possa accadere, nonostante il buon momentum dell'economia. I rialzi dei tassi della Fed potrebbero fare da volano ai rendimenti dei Treasury, contribuendo ad alimentare il costo opportunità di detenere azioni.