Utilizziamo i cookie per migliorare la tua esperienza di navigazione. Proseguendo su questo sito ci autorizzi a usare i cookie. Puoi scoprire di più sulla nostra policy sui cookies qui.
Seconda seduta consecutiva in calo per gli indici europei, che sembrano temere i grandi appuntamenti previsti per la settimana. Su tutti spicca il discorso della May, che parlerà tra qualche ora a Londra sul tema Brexit. Secondo le ultime indiscrezioni, la May dovrebbe annunciare un piano in 12 punti che potrebbero far pensare a un hard Brexit.
L’attenzione rimane altissima anche sul fronte statunitense, in attesa dell’insediamento ufficiale di Donald Trump che si terrà venerdì. I mercati hanno già scontato tanto in proposito, pertanto ora attendono delle risposte certe dalla politica fiscale ultra espansiva promossa in campagna elettorale dal presidente eletto.
Di scarso rilievo potrebbe essere la riunione della Bce in agenda giovedì, da cui non sono attesi spunti rilevanti. A Draghi verranno rivolte domande in merito alla recente accelerazione dell'inflazione e sul programma di QE, la cui durata è stata già estesa sino a tutto il 2017.
Sul fronte macro, incoraggianti le indicazioni arrivate stamane dall’indice Zew di gennaio, con l’indice generale salito ai massimi da giugno 2016 (seppur rimanendo sotto le attese), mentre il dato corrente ha raggiunto livelli che non vedeva da luglio 2011.
Cosa aspettarsi dunque nelle prossime settimane? L’impostazione generale, a nostro avviso, rimane rialzista, anche se nel breve sono possibili correzioni.
Il Germany 30 ha raggiunto il primissimo livello di supporto collocato a 11.485 punti. Già una chiusura sotto tale area potrebbe essere catalizzatrice di una prosecuzione della discesa in direzione del supporto dinamico interessante, dettato dalla trend line che congiunge i minimi di dicembre 2015, con i massimi di aprile e agosto 2016, ora in transito a 11.250 punti.
Potrebbe essere questo l’ultimo spartiacque per una discesa più marcata prima verso 11.000 punti (livello per lo più psicologico) e poi a 10.800 punti, parte alta del trading range che ha retto per gran parte della seconda metà del 2016. È questo il livello strategico che, se perforato, potrebbe mettere fine all’impostazione rialzista emersa negli ultimi mesi.