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Il cambio USD/JPY, dopo aver aggiornato i minimi da novembre scorso a 107,30, sta recuperando velocemente terreno e oggi si è spinto ai massimi da quasi due mesi.
Cosa sta alimentando questo rimbalzo? La sensazione è che così come Trump ha penalizzato la divisa Usa negli ultimi mesi, proprio il presidente americano ci sarebbe dietro questo recupero. Nelle ultime due settimane, infatti, i segnali arrivati dall’amministrazione Trump sono sembrati più distesi. Le posizioni con il Congresso si sono avvicinate a tal punto che è stato raggiunto un accordo, seppur transitorio, sul tema delicato del debt ceiling, la cui scadenza originaria era fissata per il 30 settembre. Sulla questione si tornerà a dicembre e nel mentre non ci sarà nessuno shutdown delle attività statali.
Nel complesso, i toni tra Trump e Congresso sono sicuramente più distesi rispetto all’estate e nella mente degli operatori viene rispolverata l’ipotesi di una riforma fiscale, anche entro l’anno. L’ottimismo ha riportato un cauto risk on sui mercati e ha favorito il dollaro.
Sul fronte trading, il cambio ha rimbalzato su un supporto importante, costituito dall’ultimo ritracciamento di Fibonacci nell’ascesa partita dai minimi di settembre 2016 e culminata a dicembre. Qui passava anche la trend line (in rosso) che unisce i massimi di inizio anno con quelli di marzo, testato anche come supporto ad agosto. La forza del rimbalzo ha condotto il cambio ora al test di 111,50 (38% di Fibonacci). Il superamento di tale riferimento spalancherebbe la strada ai picchi di maggio e luglio, in area 114,40. La resistenza qui è forte dato che qui passa il primo ritracciamento di Fibonacci suddetto e dove sta convergendo anche la trend line ribassista di lungo periodo (in blu). Un target intermedio prima di quel livello è dato dalla trend line che unisce i massimi di inizio anno con quelli di luglio, in transito a 112,90.
Il cross potrebbe andare a cercarsi anche un test a 110. Solo un riposizionamento sotto tale riferimento potrebbe portare a una sensibile perdita di spinta, con target sui bottom di inizio mese. Il livello successivo è dettato dalla trend line in rosso.
La tendenza di lungo periodo rimane ribassista e rimane difficile al momento un superamento dei massimi estivi.