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Dopo il forte consenso raggiunto dai laburisti alle elezioni del 23 settembre e la nomina a primo ministro di Jacinda Ardern, il dollaro neozelandese è crollato sui mercati valutari.
Jacinda Ardern leader del partito laburista ha espresso più volte l’intenzione di cambiare il mandato della banca centrale, non solo controllo della stabilità dei prezzi ma anche un target sul livello di disoccupazione nel paese (il cosiddetto “dual mandate” come la Federal Reserve). Gli alleati di governo della Ardern, New Zealand First, vorrebbero aggiungere poteri alla RBNZ per controllare con più efficienza l’andamento del dollaro neozelandese sui mercati valutari.
Da un punto di vista tecnico la forte discesa del cambio NZD/USD ha trovato un ostacolo nel supporto di lungo periodo situato a 0,6818. Su questi valori ha provato una debole reazione che al momento non ha modificato il quadro grafico negativo di medio/breve periodo. L’eventuale cedimento del sostegno a 0,6818 getterebbe le basi per una estensione della flessione in direzione degli obiettivi posizionati a 0,6680. Discorso ben diverso in caso di mantenimento al di sopra di 0,6818 preludio a una probabile ascesa verso 0,70 e 0,71 (23,6% e 38,2% dei ritracciamenti di Fibonacci dai top di fine luglio).