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Caduta libera per Mediaset nel giorno successivo alla pubblicazione dei risultati trimestrali. Con un -8% che pesa a Piazza Affari, la società delle telecomunicazioni ha scontato negativamente i timori di un rallentamento dell’economia italiana per il prossimo anno e, dunque, il rischio di un calo delle vendite (e dei ricavi pubblicitari) in bilancio.
Mediaset ha reso noto ieri che la perdita dei diritti sul calcio (UEFA Champions League, finita in mano al gruppo Sky nel periodo 2018-2021) ha gravato sui ricavi pubblicitari di ottobre (-1%), ma che i minori costi legati a tale contingenza hanno permesso all'emittente privata di ridurre le perdite operative del terzo trimestre. L'emittente milanese, controllata dalla famiglia Berlusconi, prevede un risultato operativo per l'intero anno 2018 leggermente superiore al 2017.
Dopo aver bucato a ribasso i livelli a 2,60 e 2,50 euro per azione, il titolo ha proseguito nella discesa, toccando i minimi di settembre, in area €2,40-2,45, sui prezzi di novembre 2016.
A livello numerico, Mediaset ha concluso il terzo trimestre con risultati migliori delle attese: l'utile prima degli interessi e delle imposte (EBIT) ha registrato una perdita da 9,1 milioni di euro, inferiore alla perdita da 42,2 milioni di euro dello scorso anno.
I ricavi del terzo trimestre sono invece diminuiti del 5,7%, a 629,1 milioni di euro, nonostante un aumento del 3,5% dei ricavi pubblicitari netti in Italia, grazie anche alle fasi conclusive della Coppa del Mondo FIFA.
Mediaset ha chiuso i primi nove mesi con un utile netto di 27 milioni, rispetto ai 34,5 milioni di euro dello stesso periodo 2017. Su tale voce ha pesato il calo della raccolta pubblicitaria, che si lega, ha dichiarato il gruppo, non solo all’Italia, ma anche alla Spagna.