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Non solo settore del lusso al centro delle vendite: l’incertezza legata alla tenuta del mercato italiano, assieme ai timori di un rallentamento della crescita economica globale e al potenziale calo della produttività cinese hanno spinto a ribasso il comparto dell’automotive. A capo dell’accelerata a ribasso a Piazza Affari, Brembo ha registrato perdite che hanno sfiorato il 5%. Male anche Ferrari NV, Fiat Chrysler , Sogefi, CNH Industrial ed Exor, che passano di mano registrando perdite tra l'1 e il 3 per cento; negativo, inoltre, l'indice FTSE Italia All-Share Automobiles & Parts, tornato sul minimo di inizio settembre con oltre due punti di flessione.
L’andamento non soddisfacente del settore auto italiano si allinea a quello europeo, con le eccellenze tedesche Volkswagen, Daimler e BMW che lasciano oggi sul terreno oltre il punto percentuale.
Tra i casi di giornata, Fiat Chrysler Automobiles ha scontato negativamente le anticipazioni sulla vendita di Magneti Marelli, che dovrebbe aver luogo entro la fine del mese. L’acquirente è il fondo di private equity, Kkr: la valutazione si attesta attorno ad un enterprise value di 5,5 mld di euro, una via di mezzo tra le cifre anticipate dal mercato di 5 e 6 miliardi.
A livello settoriale, i ministri europei sono giunti oggi ad un accordo sul taglio delle emissioni di CO2 entro 2030. La riduzione sarà nell’ordine del 35%. Anche la Germania, primo produttore auto d'Europa, ha deciso all’ultimo di votare per il testo preparato dalla presidenza austriaca della Ue. Ora si attende l’avvio del negoziato con i deputati europei, denominato 'trilogo' perché partecipa anche la Commissione.
Nel limbo dell’Unione, il settore automobilistico britannico si sta invece preparando ad una no-deal dalla Brexit, con singole aziende del settore (tra cui Society of Motor Manufacturers and Traders (SMMT) che stanno lanciando nuovi programmi d’informativa ed assistenza alla clientela.