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Campari brinda al Natale 2018, un anno che, seppur non ancora concluso, si porta dietro alcuni successi. Un esempio? Essere il primo titolo del listino italiano in termini di performance annuale ed ytd.
Con un rialzo a 365 giorni in area +19%, la celebre società dell’aperitivo ha saputo tenere il passo con un mercato 2018 in cui le incognite non sono mancate.
L’anno di Davide Campari, a dispetto dello slogan, si è aperto all’insegna del colore verde, con risultati 2017 positivi e sopra le attese. La crescita, che ha più che compensato gli investimenti in attività di brand building e in investimenti per il potenzialmento della rete distributiva, ha portato ad un incremento della marginalità operativa sulle vendite. Contestualmente, il gruppo ha parlato di prospettive positive per l'anno prossimo grazie alla sovra performance delle marche a priorità globale (o regionale) e nonostante l'effetto cambio.
Con un incremento annuo delle vendite nette 2017 pari al 5,2%, spinto dal marchio Aperol, l’azienda guidata da Bob Kunze-Concewitz ha alzato del 10% il dividendo 2018, a 0,05 euro (+11,1%).
Archiviato, come da attese, un primo trimestre debole, in scia alla discesa dei mercati Emergenti e al rinvio di importanti ordini, il gruppo di superalcolici ha però confermato l'espansione della propria marginalità lorda, nonostante l'impatto negativo dato dall'aumento del prezzo dell'agave e al netto di investimenti pubblicitari.
A partire da maggio fino alla seconda metà di agosto (mese in cui la società ha registrato un +35,5% degli utili semestrali rispetto all’anno precedente), il titolo Campari ha sovra performato il marcato con un rialzo del +27%.
Ad attirare l’attenzione nel mese di ottobre è stato invece l’annuncio della sbarco di Campari in Cina: l’azienda italiana è infatti approdata sul mercato del Dragone tramite Tmall, marketplace a firma Alibaba. Secondo Campari, la diffusione della “cultura del bere” in Cina, legata all'aumento del ceto medio e alla capacità di spesa dei Millennials (nonché al taglio dei dazi d'importazione sugli alcolici al 5%) offrono le basi per nuove, future, opportunità di espansione.
Gli acquisti sul titolo Campari sono dunque proseguiti a novembre, con dati relativi al terzo trimestre 2018 superiori alle attese: l’Ebitda adjusted al nono mese dell’anno è cresciuta a 111,9 milioni, segnando un rialzo del 4%.
Oggi, con un prezzo che si aggira poco sotto l’area dei 7,7 euro per azione, le attese future per l'azienda leader dell'aperitivo paiono positive. In tal senso si è espressa Deutsche Bank, i cui analisti hanno assegnato una raccomandazione buy, con un target price di 9 euro per azione. A monte della positiva analisi condotta da DB, le diverse opportunità che Campari avrebbe di porre in essere consistenti operazioni di M&A (principalmente focalizzate negli Stati Uniti); dall’acquisizione di Grand Marnier sono infatti passati già quasi tre anni.
Secondo attese preliminari, la variazione dei margini (Ebit) per l’anno 2019 dovrebbe registrare una accelerata superiore al +9%. La crescita del dell'utile per azione (eps) nel medio termine è stato invece rivisto in aumento a +13%.