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Proseguono gli acquisti stamane sullo yen in scia alle prese di profitto sui mercati azionari, soprattutto europei ed asiatici. Il discorso di ieri del neo presidente eletto, Donald Trump, ha un po' disatteso le aspettative degli operatori, rallentando la corsa del biglietto verde.
Dopo il forte deprezzamento degli ultimi due mesi, il recupero dello yen dell'ultima settimana può essere interpretato ancora come un movimento fisiologico di breve termine. Gli investitori più cauti preferiscono portare a casa i profitti, ma la stragrande maggioranza è in attesa di vedere se Trump manterrà le promesse fatte in campagna elettorale e preferirà attendere riscontri macroeconomici prima di decidere cosa fare. Pertanto, lo yen potrebbe essere oggetto di nuove vendite.
Entrando un po' più nel dettaglio, il cambio EUR/JPY sta consolidando. Graficamente sembra aver costruito un flag che presenta già sei punti di swing.
Il test alla parte bassa del flag potrebbe aprire a un immediato rimbalzo in direzione della parte alta, ora in transito verso 123,60. Il superamento di tale resistenza potrebbe gettare le basi per nuovi rialzi in direzione di 126-126,20, proiezione dell'altezza della bandiera sul punto di break out, nonchè minimi assoluti del 2015.
Indicazioni ribassiste si avrebbero con il cedimento della parte bassa della bandiera, con possibili aree di supporto a 118,50, supporto di fine novembre e 116,30, massimi allineati di agosto e ottobre.