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Scambiano in territorio positivo le borse europee in scia al recupero di Wall Street di ieri sera. Il rialzo rimane contenuto, la volatilità molto alta e cmq la performance settimanale potrebbe essere con il segno meno. Tutto questo denota come il mood degli operatori rimanga ancora piuttosto cauto e incerto con molte incognite all'orizzonte.
A partire dalla Brexit, che ieri ha rubato la scena sui mercati, in una seduta molto convulsa per la sterlina.
Theresa May ha ribadito il suo intento a portare avanti l'accordo attuale definendolo come il migliore possibile per il Paese, sottolineando come la Ue non accetterà nessuna variazione che non contempli il backstop sui confini irlandesi. Ora la parola passa al Parlamento Ue che il 25 novembre dovrà votare l'accordo attuale e solo dopo si esprimerà quello britannico, dove il rischio di bocciatura rimane molto alto. La May ha anche escluso un nuovo referendum, sottolineando come la volontà del popolo andrebbe rispettata e cmq il 29 marzo il Regno Unito lascerà l'Europa.
Il caos sta penalizzando la sterlina e le banche inglesi, che anche oggi continuano a perdere terreno. RBS è scivolato così ai minimi da quasi due anni. Stamane la sterlina non sembra avere la forza di reagire e rimane vicina ai minimi di ieri. Tra le altre valute, l'euro/dollaro sembra difendersi poco sopra 1,13 in un contesto di forte incertezza.
Gli investitori continuano a guardare gli sviluppi sulla guerra dei dazi. La lettera inviata da Pechino a Washington è stata criticata da alcuni esponenti del governo in quanto presenterebbe delle criticità non di poco rilievo. Tra gli indici la volatilità rimane altissima, nonostante il rimbalzo di ieri di WS. Solo un superamento dei massimi di inizio mese potrebbe mettere gli indici al riparo da nuovi imminenti cali.