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Dopo l’elezione dei presidenti e dei capigruppo delle Camere, non resta che attendere ora il 3 aprile, quando inizieranno ufficialmente le consultazioni. Al termine delle consultazioni, spetterà al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, affidare l’incarico di formare un governo alla persona che avrà più possibilità di essere sostenuto da una solida maggioranza in Parlamento.
A mese dal voto, che ci ha regalato un Parlamento “appeso” (hung Parliament), potremmo avere degli sviluppi importanti. Le trattative intense degli ultimi giorni e la dinamica del voto dei presidenti delle Camere sembrerebbero aprire a uno spiraglio per un’alleanza tra il Movimento 5 Stelle e la Lega, anche se rimane da dirimere la questione con Forza Italia e Fratelli d’Italia, che fanno parte della coalizione di Centrodestra.
Se i due partiti non riuscissero ad accordarsi restano aperte altre ipotesi, la cui probabilità però si riduce con il passare dei giorni. Una di queste è di un governo di minoranza del Centrodestra guidato da una figura moderata scelta da Forza Italia e Lega. In caso di totale disaccordo, non escludiamo si possa avere anche un governo tecnico, come accaduto in passato. Tendiamo ad escludere per il momento un ritorno alle urne nei prossimi mesi, anche perché è difficile che la situazione possa cambiare.
Sinora i mercati finanziari non sembrano essere stati influenzati dalle elezioni italiane, anche perché sono stati distratti da altri fattori di carattere internazionale, come il protezionismo invocato da Trump, le scelte di politica monetaria della Bce e i problemi del comparto tech.
Le recenti aste BTp sono state ben comprate e i rendimenti hanno ripreso a scendere, probabilmente guidati dall'indebolimento delle aspettative inflattive. Nonostante lo spread BTp-Bund sia rimasto sostanzialemente invariato tra i 125-140 punti base, rimane piuttosto ampio il medesimo differenziale con la Spagna, segnale che una qualche minima influenza sta emergendo con il passare dei giorni.
Abbiamo ulteriormente ridotto le possibilità di un impatto sui mercati dall'esito sul prossimo esecutivo. Continuiamo a credere che gli effetti li vedremo nel lungo periodo, dato che un governo senza una solida maggioranza potrebbe rallentare o impedire il processo di riforme e rendere il paese più fragile nel caso di una prossima crisi.
Nel brevissimo solo un governo Lega-M5S potrebbe portare gli asset italiani sotto pressione, anche se l'impatto potrebbe essere limitato.