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Pericolo scampato, per ora. Sembra essere questa la lettura dei mercati all’indomani della remissione dell’incarico di formare un governo di Giuseppe Conte al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Le trattative sono naufragate sul nome indicato dalle due forze politiche M5S e Lega per il dicastero dell’Economia. La figura di Paolo Savona è stata aspramente criticata per le sue posizioni euroscettiche. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze è da sempre considerato strategico per l’attuazione del programma politico di un governo e per la stabilità finanziaria di un Paese, per questo motivo la designazione di Savona per quel dicastero era diventato per gli investitori quasi un pulsante per l’accensione di una crisi.
La reazione iniziale del mercato è stata positiva, con il FtseMib che ha aperto la seduta con un rialzo superiore all’1% e ha accelerato fino a +2%, salvo ritracciare successivamente e azzerare i guadagni.
Medesimo movimento anche sul comparto governativo, con il BTp che ha provato a rimbalzare dopo i cali delle ultime due settimane. Il rendimento sul decennale è al 2,45%, dopo aver toccato 2,35%, mentre lo spread verso Bund è tornato sopra area 200 dopo essere sceso in area 190 punti base.
È pur vero che l’incertezza sulle prossime mosse rimane molto elevata. L’ipotesi di un governo di transizione con a capo Carlo Cottarelli potrebbe contribuire ad allentare ulteriormente le tensioni. Ma ottenere la fiducia non è una cosa semplice con questi numeri, pertanto, l'ipotesi di un ritorno alle urne immediato sta acquisendo maggiori consensi.