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C’è l’accordo sulla Brexit, sebbene la strada resti ancora in salita. Significativo a proposito è stato il commento a caldo del Primo ministro inglese, Theresa May: “Non è stato facile”.
L'iter prevede ora la doppia approvazione da parte del parlamento inglese (che esaminerà oggi il testo da 585 pagine) e del Parlamento europeo, che ha convocato un vertice straordinario il prossimo 25 novembre.
La notizia del primo sì è giunta ieri al termine della riunione di gabinetto presidiato da Theresa May: in tarda serata, fuori da Downing Street, la Premier ha confermato il via libera alla bozza di progetto d’uscita del Regno Unito dall’Unione europea. “La decisione del governo" ha dichiarato "è che il progetto di accordo dev’esser approvato, un passo decisivo che ci permetterà di compiere passi avanti e di ultimare l'intesa”.
Dopo un iniziale rimbalzo della divisa inglese alle ore 20:00, nel momento dell’annuncio del Primo ministro inglese, la sterlina è tornata a perdere terreno contro la moneta unica, avviando oggi gli scambi di giornata, con Gbp/Eur in calo dello 0,3%, a 1,1460.
La sterlina ha quindi intensificato le perdite nella prima parte della mattinata odierna (oltre l'1%), quando il Segretario alla Brexti, Dominic Raab, ha rassegnato le proprie dimissioni, dichiarando di non sentirsi a posto con la coscienza a fronte di un accordo in cui non crede fino in fondo.
Il testo di legge passato al vaglio del Consiglio dei ministri arriverà oggi in Parlamento. Il piano May per la separazione di Londra da Bruxelles potrebbe trovare alcune ostilità da parte dei Tories, esponenti del partito conservatore più aperti ai rapporti con l’Unione, dei Brexiteer, che desideravano un'uscita più netta dall'Ue (in linea con l’Ukip dell’ex leader Nigel Farage) e degli unionisti dell'Irlanda del nord, dalla cui alleanza dipende la sopravvivenza stessa del parlamento.
Brexit in punti: cosa prevede l'accordo
L’accordo sulla Brexit prevede, tra le altre, speciali clausole di salvaguardia per tutelare l’apertura dei confini irlandesi.
L’Unione europea rimarrà, tramite l’istituto della Corte di giustizia Ue, supervisore legale dei diritti commerciali tra stati.
Per uscire dall’Unione, inoltre, il Regno Unito dovrà corrispondere all’Europa 40 miliardi di sterline per coprire i costi pregressi di permanenza.
Il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, ha annunciato ieri in conferenza stampa il vertice straordinario per l'accorod sulla Brexit il prossimo 25 novembre.