Utilizziamo i cookie per migliorare la tua esperienza di navigazione. Proseguendo su questo sito ci autorizzi a usare i cookie. Puoi scoprire di più sulla nostra policy sui cookies qui.
Profondo rosso sulle borse asiatiche, con l’area del pacifico che sconta negativamente le diverse tensioni sui mercati.
A pesare sui listini sono state le recenti vicende diplomatiche che hanno coinvolto l’Arabia Saudita e, di rimando, il comparto petrolifero, le preoccupazioni sulla stabilità europea, con i rischio Italia e l'attesa per la Brexit, e i dati trimestrali americani, che ieri hanno deluso le attese, facendo chiudere a ribasso Wall Street. A pesare sul listino a stelle e strisce sono stati i dati deludenti di aziende come Halliburton e Harsbro, anche se l'attenzione è ora già rivolta agli utili del settore tecnologico di questa settimana.
Giovedì 25 ottobre, Amazon.com e Alphabet (Google) pubblicheranno i propri risultati trimestrali, numeri che il mercato si attende supereranno le previsioni con rialzi sopra le attese.
Cina: neutralizzati i rialzi. Gli stimoli non bastano
La Cina va così a neutralizzare i rialzi di ieri, quando i mercati dell’est hanno risposto con entusiasmo all’annuncio di nuovi tagli fiscali da parte di Pechino, che potrebbero superare l’1% del Pil nel 2019. Il Governo ha inoltre pubblicato una bozza preliminare di un provvedimento che introdurrebbe nuove deduzioni fiscali per le persone fisiche. Lo scopo, stimolare ulteriormente l’economia, specie a fronte degli ultimi dati ufficiali che hanno mostrato una flessione del Pil ai minimi dal 2009, scontando il peso delle tensioni commerciali con gli Stati Uniti.
Nikkei a ribasso del 2,67% e Topix in calo al -2,63%. Male Shanghai e Hong Kong, rispettivamente con ribassi del 2% e del 2,9%. Giornata negativa sul mercato anche per Prada, che lascia sul terreno tre punti percentuali, riportando dubbi relativamente alla tenuta del comparto lusso per i prossimi trimestri. Risentono dei ribassi anche Taiwan e Singapore, con chiusure in area -2% e -1,3%.