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Gli investitori tornano a ragionare sulla tregua commerciale tra Stati Uniti e Cina e hanno qualche perplessità dopo i comunicati ufficiali di ambo le parti. Le dissonanze sulle tempistiche della tregua e sui alcuni dettagli, la Cina intende tagliare le tariffe sulle auto attualmente al 40%, mentre gli Usa parlano di azzeramento, hanno rispolverato le vendite sui mercati. I cali sono piuttosto ridotti, a dimostrazione del fatto che la questione verrà rimandata al 2019.
Ad appesantire il sentiment sul mercato ci pensa però la curva per scadenze statunitense, che ieri sera si è inverstita sul tratto 3-5 anni, mentre il differenziale 2-10 anni si è contratto fino a 13 punti base, il livello più basso da luglio 2007. I fenomeni di flattening sono sempre più evidenti e si teme per un'inversione della curva che possa segnalare una recessione in vista. Di norma l'inversione della curva anticipa la recessione di almeno un anno, quindi nel caso se ne parlerebbe solo dal 2020 in poi. Proprio il calo dei rendimenti sui bond Usa sta deprimendo il biglietto verde, in calo verso le principali valute mondiali stamane.
In Europa, gli occhi rimangono puntati sulla Brexit, quando mancano pochi giorni ormai al voto del Parlamento britannico. La May sta intensificando la campagna per sostenere l'attuale accordo. Uno degli ultimi oppositori è Mervyn King, l'ex numero uno della Bank of England, che ha definito l'accordo attuale un tradimento.
Sui mercati, i rialzi di ieri potrebbero ripartire dopo una chiusura dei gap up lasciati aperti ieri mattina.
Infine, sull'Italia continuano le pressioni della Ue per un taglio consistente del deficit/Pil inserito in manovra, mentre alcune fonti giornalistiche segnalano la possibilità di tagli fino al 2% dal 2,4% previsto ora.
Queste aspettative hanno riportato in auge i Btp, con i rendimenti in netto calo. Sul 2 anni, scadenza ottobre 2020 siamo scesi sino a 0,67%, il livello più basso da luglio. Lo spread verso il Bund sul decennale invece sosta poco sopra 280, una soglia che fa fatica a rompere al ribasso, complice anche un certo rafforzamento dei titoli tedeschi. Probabilmente solo dei passi concreti del governo in tema di deficit potrebbero portare a discesa sotto tale livello.