TITOLI CALDI USA
Anche oggi Oracle si mantiene ampiamente sopra i $300 e punta ai record storici a $345
Oracle continua a macinare rialzi. Oggi il titolo ha guadagnato un ulteriore +2%, portandosi a $310, a pochi giorni dal massimo storico di $345, registrato mercoledì 10 settembre. Un rally che sta attirando l’attenzione di tutto il mercato finanziario. Ma la vera domanda è: quali sono i driver del rally di Oracle? Dove può arrivare il titolo? Quali altre sorprese saranno tirate fuori dal CEO Larry Ellison?
Oracle sta capitalizzando anni di trasformazione strategica, puntando forte su cloud e intelligenza artificiale, due settori oggi centrali per la crescita di lungo periodo.
Una volta conosciuta come “solo” una società di database, Oracle oggi è un attore centrale nel mondo AI enterprise.
Oracle sta beneficiando di una posizione unica: integrare AI con dati aziendali sensibili in ambienti cloud sicuri e scalabili. Questo la differenzia rispetto ai giganti come AWS, Azure e Google Cloud.
Il servizio Oracle Cloud Infrastructure (OCI) ha registrato una crescita esplosiva, con nuovi contratti firmati con OpenAI, Nvidia e grandi banche globali. In poche parole: Oracle è diventata la scelta alternativa, ma affidabile, per chi vuole scalare l’AI senza essere vincolato agli operatori dominanti.
I numeri dell'ultimo trimestre, pubblicati pochi giorni fa, hanno evidenziato il successo del gruppo
Il titolo ha attirato l’interesse di investitori istituzionali pesanti: Berkshire Hathaway, BlackRock e Vanguard hanno aumentato le loro posizioni.
Un altro elemento chiave che ha acceso i riflettori su Oracle è stato il ruolo centrale nel deal con TikTok USA. Dopo mesi di trattative e tensioni geopolitiche, la soluzione trovata per permettere a TikTok di continuare a operare negli Stati Uniti ha visto Oracle come partner ufficiale per la gestione dei dati degli utenti americani, in un’infrastruttura cloud sicura e separata da quella cinese.
Questa mossa ha avuto tre effetti chiave sul sentiment di mercato:
Credibilità istituzionale: Oracle è stata scelta in un contesto delicatissimo, tra pressioni governative e problematiche sulla sicurezza dei dati.
Espansione della base clienti: L’accordo apre le porte ad altri colossi digitali che cercano partner affidabili per la gestione di dati sensibili in ambienti cloud.
Prova di forza nel cloud: Ha dimostrato che OCI (Oracle Cloud Infrastructure) è pronta per sfide di scala globale, non solo per ambienti enterprise ma anche per il settore consumer tech.
Il successo di questo deal ha rafforzato la narrativa secondo cui Oracle non è più solo un nome storico dell’IT, ma un player strategico nell’infrastruttura digitale globale del futuro.
Ecco cosa potrebbe spingere il titolo ancora più in alto nelle prossime settimane:
Oracle mantiene un’impostazione positiva, sostenuta dalla recente fase rialzista che ha riportato i prezzi in prossimità delle resistenze chiave. L’azione mostra momentum favorevole, con il mercato che guarda ai massimi segnati nelle ultime settimane.
La resistenza di riferimento si colloca a $320. Un superamento di questa soglia aprirebbe la strada a un primo obiettivo in area $335,70, massimo segnato l’11 settembre. Ulteriori estensioni proietterebbero i prezzi verso $345, livello corrispondente ai record storici.
Sul fronte opposto, il supporto chiave è individuato a $292. La tenuta di questa area resta essenziale per preservare il quadro tecnico positivo: una sua rottura aumenterebbe il rischio di correzioni più profonde.
In sintesi, il trend resta orientato al rialzo. La rottura di $320 confermerebbe lo scenario positivo con obiettivi a $335,70 e successivamente $345, mentre un ritorno sotto $292 costituirebbe il primo segnale di debolezza.