Vai al contenuto

Come funziona il trading?

Lezione 2 di 6

Altri partecipanti del mercato

Quasi sicuramente alcuni operatori del mercato non avranno alcun rapporto diretto con te, ma sono comunque in grado di influenzare notevolmente i mercati e i prezzi degli asset.

Market maker

Supponiamo che tu voglia acquistare un determinato strumento finanziario ma nessuno sia disposto a venderlo.

Questo scenario per fortuna è molto raro perché di norma esiste sempre una controparte per ciascuna negoziazione, e spesso si tratta di un market maker, detto anche fornitore di liquidità.

I market maker contribuiscono al mantenimento dei movimenti di mercato.

I market maker sono società o individui che possiedono un inventario di un determinato valore mobiliare e propongono in modo continuativo quotazioni di prezzi in acquisto e in vendita.

Quando riceve un ordine, il market maker lo gestisce direttamente utilizzando le proprie partecipazioni oppure cerca l’ordine corrispondente di un’altra controparte per chiudere la compravendita. Questa operazione avviene in modo quasi istantaneo per via elettronica.

La maggior parte dei market maker opera all’interno dei mercati borsistici, quindi normalmente sarà il broker a interagire con questo attore per conto del trader individuale. Gli unici market maker con cui quest’ultimo avrà probabilmente un contatto diretto sono le le agenzie di trading forex che offrono ai clienti la possibilità di eseguire compravendite di valuta OTC.

Trader istituzionali

I trader e investitori istituzionali sono organizzazioni che negoziano sui mercati finanziari su scala normalmente molto più ampia rispetto ai trader individuali. Anche se quasi sicuramente non avrai alcun rapporto diretto con questi organismi, è utile conoscere il tipo di attività in cui sono coinvolti.

Gli investitori istituzionali gestiscono grandi volumi di denaro per conto di singoli investitori e per questo a volte l’entità delle loro negoziazioni è in grado di influenzare i movimenti dei prezzi del mercato, soprattutto di quello azionario.

Tra gli investitori istituzionali troviamo:

  • Banche
  • Compagnie assicurative del ramo vita
  • Fondi pensione
  • Fondi comuni di investimento
  • Hedge funds

La posizione che tali operatori acquisiscono grazie alle proprie dimensioni talvolta consente loro di ottenere tassi di commissione agevolati.

Lo sapevi?

Nella maggioranza dei casi i grandi enti possono contare su una solida esperienza nelle attività di trading.
Negli anni ‘90 l’ormai noto Nick Leeson fu assunto come trader sul mercato di Singapore per un investitore istituzionale, la Barings Bank. Cominciò a dedicarsi a operazioni speculative non autorizzate sul mercato giapponese, accumulando perdite che raggiunsero la stratosferica cifra di 827 milioni di sterline. L’inizio della fine coincise con il disastroso terremoto di Kobe, che determinò il collasso del mercato asiatico nonché delle sue operazioni di trading. La scoperta dell’ammontare delle sue perdite provocò il fallimento della Barings Bank.

Transazioni ad alta frequenza

Lo sviluppo di strumenti software sempre più sofisticati ha portato alla nascita di un tipo specifico di trading per grandi investitori istituzionali: le transazioni ad alta frequenza, anche dette high frequency trading (HFT).

Le strategie HFT si servono di tali strumenti computazionali per applicare strategie di trading in modo automatico tramite l’utilizzo di algoritmi in grado di individuare le più piccole variazioni di mercato, nonché tendenze e modelli da applicare nelle operazioni di trading. Anziché impiegare squadre di analisti e trader, gli operatori HFT si affidano alla tecnologia per agire contemporaneamente su più strategie di trading con tempi di intervento infinitamente inferiori alle modalità di calcolo umano.

Con questo tipo di approccio si possono mantenere posizioni di investimento di brevissima durata, che possono arrivare addirittura a frazioni dell'ordine di alcuni microsecondi. Lo scopo di queste negoziazioni a brevissimo termine è quello di lucrare su margini estremamente esigui operando su grandi quantità di transazioni.

I trader HFT si pongono agli antipodi dei tradizionali investitori a lungo termine poiché non strutturano alcun portafoglio di investimento e non mantengono mai posizioni oltre alla giornata borsistica. La loro strategia punta infatti a sfruttare le variazioni di mercato momentanee piuttosto che le opportunità di crescita a lungo termine.

Il raggio di azione degli operatori HFT è talmente distante da quello dei trader individuali che l’eventuale impatto sulle attività di questi ultimi è trascurabile. Sebbene alcuni sostengano che l’utilizzo di strategie HFT contribuisca ad aumentare la volatilità dei mercati, questi operatori possono assumere anche il ruolo positivo di fornitori di liquidità: in ogni caso tali fattori non influiranno in alcun modo sulle tue decisioni di trading.

Riepilogo della lezione

  • I marker maker sono fornitori di liquidità che possiedono un inventario di un determinato valore mobiliare e propongono in modo continuativo quotazioni di prezzi in acquisto e in vendita
  • Gli investitori istituzionali gestiscono grandi volumi di denaro e fanno trading sui mercati finanziari per conto di singoli investitori
  • Le transazioni ad alta frequenza, anche dette high frequency trading (HFT), utilizzano le possibilità offerte dalla tecnologia per applicare algoritmi e speculare sulle fluttuazioni di mercato momentanee operando su grandi quantità di transazioni a brevissimo termine
Lezione completata